venerdì 15 febbraio 2008

Ritratto di città - Putignano - La "Cappella Sistina"di via Bruni 114

La “Cappella Sistina” di Via Bruni, 114

di Arzach

Seduto al posto di comando della macchinetta sgranatrice, il sig. Lombardo incessantemente inserisce tra i rulli sgranatori, fogli di carta, riviste, volantini pubblicitari…..

Il sig. Lombardo Vincenzo fa un lavoro particolare.

Produce coriandoli.

Quintali, meglio tonnellate di coriandoli che verranno utilizzati, per lo più, durante le sfilate del Carnevale putignanese, lanciati sulla folla dai mastodontici carri di cartapesta.

Ma non solo.

Infatti, se i principali acquirenti del “prodotto” sono i "carristi", un ruolo sempre più importante lo stanno acquisendo, nell'economia della fabbrica dei coriandoli, i privati e i bancarellari.

Questi ultimi, pare, trovino i coriandoli del sig. Lombardo di qualità superiore rispetto agli altri in circolazione perchè più puliti.

Dopo essere venuti fuori dalla macchinetta sgranatrice, infatti, i coriandoli vengono passati letteralemnte al setaccio, a mano, per eliminare le impurità e la polvere presenti e solo dopo questa operazione vengono imbustati e sono pronti per la vendita.

Parte della produzione, almeno fino a qualche tempo fa, prendeva anche la via del nord Italia.

Ma problemi con i pagamenti pare abbiano consigliato l'attesa di tempi migliori o di migliori e più affidabili clienti.

Il prezzo dei coriandoli? Un sacco di coriandoli del peso medio di 12,5 - 13 kg ha una quotazione media di circa cinque euro.

Anche se, mi racconta il sig. Lombardo, il più delle volte il prezzo è determinato dalla quantità che viene richiesta.

Per far fronte alle richieste la produzione è avviata a ritmo “industriale” intorno alla metà di settembre - primi di ottobre e continua ininterrottamente fino al termine del Carnevale.

In realtà, mi spiega il sig. Vincenzo, lui lavora durante l’intero corso dell’anno anche se il periodo clou è chiaramente quello del Carnevale.

Carnevale che a Putignano comincia, per chi non lo sapesse, il 26 dicembre con le propaggini che sono una serie di scene recitate in dialetto strettissimo da gruppi mascherati nelle quali si prendono in giro, in maniera feroce, personaggi vizi e virtù del paese e non.

Il Carnevale si conclude poi con le celebrazioni del suo funerale la sera del martedì grasso, con tanto di manifesti affissi in giro e il corteo funebre scortato dalla maschere che si aggira per il paese.

Una caratteristica della fabbrica dei coriandoli di via Bruni, 114, è poi l’ambiente di lavoro.

Una vera e propria “Cappella Sistina” realizzata con strati e strati di fotografie tratte da riviste di ogni genere adornano i muri della “fabbrica”.

Dal soffitto una splendida Naomi Campell vi guarda tentatrice, più in la mescolata tra le foto di carri carnascialeschi degli anni scorsi, sbuca una Alba Parietti d’annata, più in disparte un accigliato Taricone del primo “Grande Fratello”, accanto alla luce al neon una non meglio identificata ma spettacolare biondona… Insomma per tutti i gusti.

Curiosamente, però, il luogo dove materialmente è posizionata la macchina sgranatrice e nel quale lavora il Lombardo si caratterizza per una certa monacale sobrietà.

Specchio fedele dei carattere dei putignanesi. Grandi lavoratori ma all’occorrenza casinisti goderecci della miglior specie

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