domenica 3 agosto 2008

Torsioni


"La saggezza antica insegnava che il Mediterranea arriva fin dove cresce l'ulivo"
Predrag Matvejevic - Mediterraneo - Un nuovo breviario - Ed. Garzanti 1999

5 commenti:

Daniele Passerini ha detto...

Le linee verticali di queste cortecce, ricordano molto i disegni di Gibran che accompagnano il suo "Il Profeta"... come la trascendenza delle anime.

arzach ha detto...

Non mi stanco mai di dire, da bravo pugliese, che gli ulivi sono alberi che non mentono, alberi fantastici. Per un fotografo sono l'ideale da fotografare nel mondo vegetale. Basta inquadrare e scattare. Al resto ci pensano loro. Se non mi credete fate un esperimento se vi capita scegliete un albero di ulivo e fotografatelo la mattina, poi il pomeriggio e poi la sera dalla stessa angolazione. Avrete avuto tre soggettoi diversi. Se ripetete l'esperienza per pià giorni in orari diversi mantenendo sempre la stessa inquadratura vedrete ogni volta qualcosa di diverso ma di ugualmente bello.

Anonimo ha detto...

A me invece queste foto fanno pensare ad un fiume pietrificato, a qualcosa di antico e di grande.
Monica74

mental-voyager ha detto...

L'albero di Ulivo, tu lo sai, per me è il più bello degli alberi del Creato.
Quelli della nostra zona poi sono spettacolari e in nessun posto del Mediterraneo ne esistono di esemplari così straordinari.
Sono il simbolo della stanzialità forse, ma anche della memoria e della longevità. Sono alberi generosi di frutti e sensibili al vento. La loro apparente potenza viene smentita dalla attitudine a seguire il flusso dell'aria: così in certe zone appaiono tutti piegati alla volontà del grecale e altri venti marini.
Gli ulivi, per me, sono inscindibili dal pensiero del mare.

Anonimo ha detto...

Sono foto molto molto belle.