martedì 7 ottobre 2008

Lo vuoi un caffè? #007 - Dress to kill


Untitled
John Peri

Ricordate la scena di "Matrix".
C'è uno dei protagonisti che inizia Neo al cyberspace e lo manda a farsi un giro in una città virtuale dove tutti i passanti vestono di grigio.
Tutti salvo una ragazza bionda che indossa un vestito rosso che attira lo sguardo del protagonista che così però si distrae e si becca un cazzottone in faccia da non so chi.
Il grigio è anche il colore dominante di un corridoio di un tribunale durante un qualsiasi mattino di udienza. 
La ragazza ha occhi chiarissimi e indossa un vestito stampato con motivi optical anni 70, corto. Attraversa il corridoio illuminandolo e tutti tacciono.
Si muove sospendendo il tempo e attirando come una calamita lo sguardo di tutti i maschietti, e di qualche femminuccia, presenti.
La mano che C. posa sulla mia spalla all'improvviso, mi fa sobbalzare, ma fortunatamente il cazzottone in faccia non arriva.

La cravatta non l'ho mai sopportata molto.
L'idea di farmi un nodo scorsoio intorno al collo non mi è mai andata a genio
L'idea di impiccarmi con una cravatta giallo canarino come quella del collega poi...

"Posso offrirti un caffe?" - chiede gentile il collega alla sua fighissima controparte.
"Ho bisogno di ben altro in questo momento " - risponde lei scrollandosi i capelli dalle spalle
Lui ha la faccia di chi vorrebbe tanto equivocare.

La cancelliera di X è un femminone un pò avanti negli anni
Ma evidentemente deciso a non arrendersi al tempo che passa.
Ha capelli biondo platino freschi di parrucchiere
Minigonna degna di sua nipote ventenne.
...e calze autoreggenti.
Quando usciamo guardo A.
"Non farmi dire niente" - fa lei

E' Giugno.
Fa caldo, molto...
Il mare è una tavola, l'acqua limpida che nemmeno ai Caraibi.
La sabbia calda sotto la suola delle scarpe.
Ci togliamo le giacche, allentiamo il colletto della camicia.
Abbiamo finito presto in udienza oggi e siamo venuti in spiaggia.
Intorno la gente in costume da bagno, già abbronzata, ci guarda come due marziani.

"Lo vuoi un caffè?" - chiede l'uno all'altro
"No grazie sto cercando di smettere" - gli risponde quello

10 commenti:

Daniele Passerini ha detto...

Secondo me, se metti insieme tanti flash con questo scenario e questo spirito, fino a farne un libro di almeno un centinaio di pagine, un buon editore che ti pubblica lo trovi!

Il titolo? Boh...

Briciole d'avvocato
Avvocati nel caffè
Avvocato, quanto zucchero?
Lo vuoi un caffè?


Mmm...

arzach ha detto...

per zelda: prrrrrrrrrr pernacchione affettuoso

per daniele: grazie per suggerimenti e incoraggiamenti Z. permettemdo forse ce la si fa a pubblicare. Mi raccomndo per critica e magari introduzione

per caterpillar: non male . ma tu che suggerisci. su, su un piccolo sforzo

per tutti: il titolo provvisorio è "beati gli assetati di giustizia perchè saranno giustiziati" ma sono aperto ad ogni suggerimento

Daniele Passerini ha detto...

Titolo: Lo vuoi un caffè?

Sottotitolo: beati gli assetati di giustizia perché saranno giustiziati

Non è perfetto? :-)

arzach ha detto...

per daniele: non male, non male...
ci penserò su

resta invito per prefazione ovvio

Daniele Passerini ha detto...

Questo librastro nascente meriterebbe ben altri introduttori, che ne so... un Giorgio Napolitano. Ma se t'accontenti d'uno scriteriato scrittore umbro, come già ti promisi, molto volentieri!

P.S. Ma perché diavolo hai cambiato la foto al post??? Quel polpaccio era divino!!!

arzach ha detto...

per daniele ma se ti ho messo un pezzo di figliuola niente male. Mo cià ragione simonetta anche feticisti

Daniele Passerini ha detto...

Feticisti...? pezzo di figliuola...?
Suvvia, io parlavo della foto come fenomenologia estetica!!!
Oh incolti!!!

:)))

arzach ha detto...

si vabbe ...mo si dice fenomenologia estetica

Daniele Passerini ha detto...

Assolutamente pertinente al titolo.

Sono fenomenologicamente estasiato... anzi, mi correggo, feromonilogicamente! :-)

E dopo cotanta visione olistica, non ci potranno più darci dei feticisti!

P.S. Grazie della dedica ovviamente

arzach ha detto...

Dovere, Don Daniele, dovere mio...