sabato 11 ottobre 2008

Lo vuoi un caffè? #008 - I live in a strange world


Làszlo Bardossy, fascist ex Prime Minister of Hungary facing the firing squad - 1946
Foto di Lee Miller dalla mostra "Street and Studio: an urban History of photography"
Il cancelliere guarda il muro davanti a se.
Le mani giunte appoggiate sul piano della scrivania.
Intorno si accumulano centinaia e centinaia di fascicoli più o meno in ordine, più o meno impolverati.
Se avessi con me una macchina fotografica lo immortalerei.
E' l'immagine perfetta della giustizia italiana.
L'immagine di una resa.

Da due ore sto svuotando armadi e scaffali per ritrovare un mio fascicolo.
Ne ho svuotati quattro e ho visionato uno per uno non meno di cinquecento fascicoli.
Sono sudato, impolverato ed incazzato come una bestia.
La collega X, invece, entra nella stanza saluta sorridente, pesca con una scioltezza il suo fascicolo da una pila enorme, trilla un buongiorno e soddisfatta e se ne va.
Che sia il caso di farmi fare un esorcismo?

"Le cravatte di P.? Meglio un pugno in un occhio, fa meno male" - commenta perfido il collega
"Dottoressa C. lei lavora con il collega P.?" - chiede X il consigliere dell'Ordine durante il colloquio di compiuta pratica.
"Si"- risponde un pò intimidita la futura collega.
X sorride, mette da parte il libretto della pratica e chiede a C. :"Ma senta lei mi sa dire perchè il collega si veste in quella maniera? Dove li compra i suoi vestiti? Chi lo consiglia?
Gli accostamenti cromatici degli abiti del collega P. sono famosi in tutto il tribunale

"Ciao amore mi manchi tantissimo...." - la telefonata arriva come un raggio di sole nel mezzo di una giornata spenta, lavorativamente nera.
Sto per rispondere, felice che qualcuno mi pensi e senta la mia mancanza, quando lei aggiunge:" ...anche se quando ti vedrò mi chiederò perchè?".
Mi chiedo quali peccati ho commesso per meritarmi questo.


Il collega lavora per un ente pubblico.
Da un pò di tempo è sempre di buon umore.
Scherza con tutti, e dall'alto dei suoi anni ben portati flerta con colleghe che potrebbero essere sue figlie. Ride, commenta, è sempre gentile.
Come dargli torto.
Tra due mesi va in pensione.
Lascia per sempre questo manicomio.

 "Lo vuoi un caffe?" - chiede l'uno
"Dammi solo la caffeina, la sniffo direttamente sul bancone" - risponde l'altro

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