domenica 19 ottobre 2008

Lo vuoi un caffè? #010 - Spes ultima dea




Colore dominante: grigio con rari sprazzi di colore come gli stivali viola di questa praticante.
Umore dominate: nero come la pece con rari scoppi di ilarità ebefrenica
Umore del giudice: incazzato nero con striature di isterismo mal celato.
Umore del collega: non pervenuto. Ha fatto sega anche questa volta.
Umore del sottoscritto: rassegnato tendenza paraculo. 
Bisogna pur sopravvivere a questo manicomio
Buongiorno a tutti. 
E' solo lunedi mattina

La rabbia di C. è palpabile.
Mentre spiega al giudice quello che è successo, la sua voce si alza, ma poi lui la trattiene, a stento. Non ho mai visto C. cosi arrabiato.
"...si è rifiutato di fare la visita domiciliare da lei autorizzata signor Giudice. Se non vuole fare queste cose allora si cancelli dall'elenco dei consulenti medici. E' un medico, signor giudice, è un medico..." - gli sento dire
"Ho capito avvocato, ho capito si calmi"- fa con voce conciliante il giudice cercando di calamarlo.
"La mia cliente ha un tumore al cervello, non può essere trasportata e questo si rifiuta di fare la visita domiciliare. Sa cosa mi ha detto giudice che nello stesso tempo che avrebbe impiegato per visitare la mia cliente a domicilio, in studio lui ne fa altre dieci di visite. Che con quello che lo pagate fa un bel gruzzolo senza alzarsi dalla sedia" - insiste fuori di se C. -"Se non vuol fare il medico faccia altro ma non mi si venga a dire questo...non mi si venga a dire questo"
Il giudice revoca il mandato al consulente e provvede a nominarne un altro. 
C. soddisfatto si gira e si trova difronte il dott. S. noto luminare della medicina e grande collettore perizie.
Uno dei boss del settore insomma.
Gli sguardi si incrociano, S. non dice niente distoglie lo sguardo e scivola via.
Per un attimo ho pensato che C. gli tirasse un morso sul naso.

"Signor giudice insisto perchè mi conceda un termine per depositare una consulenza di parte." - fa F. serio.
"Avvocato è proprio necessario?"- gli chiede il giudice leggermente irritato per l'insistenza di F. -"Il dott. V. vedo che ha scritto nella sua perizia che non possiamo riconoscere la prestazione richiesta in quanto non vi è il presupposto della impossibilità della deambulazione autonoma...."
"Signor giudice a meno che al mio cliente non siano ricresciute entrambe le gambe stanotte credo abbia ancora qualche difficoltà a camminare da solo"- risponde F. senza scomporsi.

"La perizia dice chiaramente che per la malattia polmonare rilevata dal dott. G. non possiamo riconoscere più di un X grado di invalidità"- afferma sicuro il collega dell'istituto di previdenza.
"Ma qui stiamo parlando dell'amputazione di un gamba" - gli risponde il collega.
"Non è possibile" - replica piccato quello - "il sig. T è affetto da malattia polmonare...ecco legga" "Vedo e mi dispiace molto per il sig. T ma qui stiamo parlando della sig.ra G." - risponde beffrado il collega

Il collega indossa una giacca nera a costine, pantaloni in tessuto blu e scarpe di coccodrillo.
Ma quando esce di casa la mamma niente gli dice?

Sono seduto su una panca nel corridoio del Tribunale a prendere fiato.
Guardo la gente che passa.
Avvocati, giudici, clienti, praticanti, carabinieri...insomma la fauna di una tipica mattina d'udienza.
E mi chiedo chi me lo fa fare. 

"Me lo offri un caffe?" - chiede quello
"Volentieri, però un altro giorno" - replica l'altro allontandosi

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