http://gallery.unita.it/special/fotodelgiorno/?dataday=20090416&page=4&start=1
Si trattava di una lite famigliare scatenatasi per “futili motivi” come si dice in questi casi tra il mio cliente ed un suo cognato
La questione era velocemente degenerata e si era passati dalle parole ai fatti.
Insomma i due erano venuti alle mani e se le erano date di santa ragione nel tinello di casa.
Ero emozionatissimo.
Per cui mi feci raccontare per bene lo svolgimento dei fatti, impresa questa di per se richiese due ore buone per le difficoltà di linguaggio del querelante aggravate dall’animosità che ancora metteva nel racconto, e poi mi studiai come qualificare giuridicamente il tutto chiedendomi, con molta serietà, se l’uso di una bottiglia di sambuca da cinque litri per minacciare qualcuno potesse essere considerato una aggravante in ragione delle sue dimensioni
Che ricordi … Beata innocenza...
“Lo vuoi un caffè?” – chiede quello
“Corretto” – accetta l’altro
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2 commenti:
E se avessi sostenuto che la sambuca non piaceva a nessuno... tanto valeva usarla come arma da difesa?
Cosa dici, ho qualche speranza?
Ciao Arzach :)
Con la tua tesi si sarebbe potuta tentare la infermità mentale...
ma ho dei dubbi :-)
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