mercoledì 29 aprile 2009

Lo vuoi un caffè? #053 - Albanìa Blues

foto di Massimo Sbreni
http://www.flickr.com/photos/8001694@N05/3404501289/in/set-72157605832455286/

Quando vedo in televisione le immagini degli immigrati che sbarcano a Lampedusa mi viene da pensare a due cose: alla volontà e alla disperazione che muovono una persona e la spingono ad affrontare un viaggio del genere, e a come negli ultimi anni l’immigrazione, più o meno clandestina abbia cambiato le sue rotte …
Quando ho cominciato la pratica l’immigrato arrivava dall’est e dall’Albania in particolare, almeno dalle mie parti.
Dall’arrivo del “Vlore” nel posto di Bari del 1991 alla guerra del Kossovo nel 1999 è stato tutto uno sbarcare di anime e sigarette, di tragedie, di incontri, di conoscenza…
Ovvio che una tale situazione non poteva che avere riflessi nello studio dove avevo cominciato la pratica e la domanda, difficilissima, è chi fu incaricato di seguire il settore della immigrazione e le sue problematiche?
Ovvio, l’ultima ruota del carro, il novellino, l’ultimo arrivato..
Io

Sono chiuso in una specie di sgabuzzino senza finestre con due energumeni.
Tra me e la porta ci sono nell’ordine a) la scrivania; b) l’energumeno alla mia destra e c) l’energumeno alla mia sinistra. Ho la fronte umida di sudore nervoso.
Se sbaglio qualcosa qui dentro stasera non ho scampo! Questi due mi massacrano!
La mia unica consolazione è che sembrano tranquilli.
Il che per due che si sono accoltellati per strada, tra la gente, è già parecchio.
Stiamo applicando il Kanun, il codice di onore albanese, l’equivalente per fare un esempio del codice barbaricino sardo…
I due soggetti mi hanno chiesto di fare da garante della loro riappacificazione.
A quanto pare, ho conquistato la loro fiducia gestendo bene la causa del nostro cliente.
Che poi è quello alla mia sinistra.
Il sinistro ha parlato, bene, di me all’altro, il destro, il quale si è convinto e così entrambi si sono accordati per chiedermi di svolgere questo ruolo di arbitro.
Il che è un grande onore e una grossa dimostrazione di fiducia ma del Kanun io so pochissimo, solo qualcosa che sono riuscito a sbirciare in giro in fretta e furia …
In studio il capo, come al solito, dopo aver incassato il suo onorario ha pensato bene di scaricare la grana all’ultimo arrivato, senza nemmeno porsi il problema di quanto seria possa essere questa cosa.
Guardo il destro, poi guardo il sinistro e con un benevolo cenno del capo faccio cenno che possiamo cominciare
Speriamo di non fare cazzate, di non scatenare una faida. ...

Si sono dati appuntamento tutti quanti qui questo pomeriggio.
Sono oltre dieci e dalle quattro non faccio altro che riceverne uno dopo l’altro, tra le comprensibili difficoltà linguistiche efficacemente sopperite dalla universale gestualità mediterranea.
Sono uomini e donne, giovani e vecchi…
Quasi tutti clandestini…
E’ in corso l’ennesima regolarizzazione e tutti vogliono sapere come fare ad usufruirne
La sera sono esausto.
Faccio la borsa e passo a salutare la segretaria, il capo è già andato via da tempo, come al solito. La segretaria mi guarda e ride. “Tutto bene?” - mi chiede ridendo.
Sono un pò stanco. Ma chi ha fissato tutti questi appuntamenti oggi?” – le rispondo
L’avvocato in questi due giorni che non ci sei stato ha detto a tutti che sono venuti a chiedere della sanatoria che potevano venire qui oggi perché ci sarebbe stato l’avvocato che parlava albanese e quelli sono venuti tutti insieme” – si sganascia lei.
Devo ricordarmi di ucciderlo…

Lo rivoglio, lo rivoglio e lo rivoglio” – mi urla in faccia esagitata la ragazza
Ha capelli bruni, occhi fuori dalle orbite e piange e urla e piange..come una bambina
A polizia le ha arrestato il ragazzo, un clandestino senza permesso di soggiorno e lo hanno espulso e adesso lei lo rivuole.
Da me.


Gli chiedo per mera curiosità cosa si beva di alcolico in Albania.
"Rakia"- mi risponde sorridendo sdentato
Lo guardo, pare mio nonno anche se ha solo qualche anno più di me, una moglie e non so più quanti figli.
E' felice. Ha ottenuto la possibilità di ricongiungersi con la sua famiglia.
La prossima settimana i suoi saranno qui
Una settimana dopo me lo ritrovo in studio.
"Cosa c'è?" -gli chiedo
"Niente. Ti ho portato un regalo" - mi sorride sdentato come al solito e mi porge una bottiglia in un sacchetto di carta piena di un liquido trasparente.
"Rakia, fatta in casa da mia mamma" - mi fa e se ne va.
La sera a casa assaggio questa specialità per curiosità
Credo che sia stata distillata di copertoni di qualche camion cinese anteguerra.
E' un epifania, una rivelazione...
Di lui non ho più saputo nulla che fine abbia fatto nè se abbia fatto qualcosa per i suoi denti, nè se i suoi figli siano aumentati di numero...

"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello.
"Corretto" - risponde l'altro

5 commenti:

gaz ha detto...

Complimenti Arzach,
davvero un bel post!
Posso dirtelo?

arzach ha detto...

Certo che si
Lo sanno tutti che sono vanitoso :-)
grazie comunque

Anonimo ha detto...

gne gne gne :-)

z.


sta innescando la bomba del tuo ego :-)

cmq, questa volta te lo dico pure io: bravo.

arzach ha detto...

BOOOM!!!!! :-)
cmq grazie assai

arzach ha detto...

gne gne gne ma senti questa .. :-)