venerdì 15 maggio 2009

Lo vuoi un caffè? #059 - Fast & Furious Law Drift

In Alfa, Romeo ...
E' mattina presto.
Sono qui con la mia collega in piedi ai bordi di una provinciale a guardare i frammenti di due auto sparsi sulla carreggiata.
Paraurti, pezzi di lamiera e plastica, una solitaria ruota mozzata di netto...
All'orizzone un mare indifferente fa capolino diatro il cavalcavia della statale.
L'odore della benzina è forte, persistente, mentre fotografo per l'inevitabile causa che ne seguirà la posizione dei veicoli e lo stato dei luoghi sotto lo sguardo di due carabinieri gentili.
Il traffico delle sette scorre veloce, i conducenti arrivati all'altezza del luogo dell'incidente rallentano e guardano le carcasse delle auto con una espressione di vocale stupore sul viso.
Mi viene da pensare che percorro questa strada da quando ho preso la patente ma che è la prima volta che cammino su questo asfalto schiarito dal traffico.

Il mio cliente mi riaccompagna in studio dopo un sopralluogo a bordo della sua famigliare piena dei coloratissimi giocattoli del figlio.
Anche lui devo dire è molto colorato.
Scarpe gialle e azzurre, jeans, camicia con scritta "Good Mornig" sulle spalle in azzurro carico su sfondo celeste e swatch giallo cartoon al polso.
Mi viene da pensare a cosa direbbe Z . di codesto carico di colore.
"Soddisfatto avvocà vero? E' andato tutto bene" - mi fa lui gioviale.
"E come no... Anche se per il modo in cui sei vestito in alcuni paesi ti condannerebbero a morte" - vorrei dirgli ma mi limito a fargli solo un cenno di assenso con la testa, molto professionale, cercando di non scoppiare a ridere.

Il collega T. è un alfista sfegatato.
Da vero appassionato conosce vita morte e miracoli di ogni modello di Alfa Romeo dalla sua fondazione ad oggi.
Più che una passione la sua è una fede.
Di recente si è comprato la 159 e ha messo in rete le foto della sua nuova "ragazza"
Qualche tempo dopo leggo su Facebook, il pettegolo elettronico dei nostri tempi, che ha avuto un problema al cambio e che per risolverlo ha dovuto cacciare fuori circa 800 euro.
"Da oggi T. è un pò meno alfista" - il suo commento sconsolato.

Il collega V. si lamenta della difficoltà di trovare un parcheggio per la sua nuova, enorme, station wagon.
Siamo in ritardo pauroso e di trovare parcheggio non se ne parla nemmeno.
"Perchè visto che sei sempre in città non hai preso una macchina più piccola?" gli chiedo.
Mi guarda come se gli avessi chiesto "Ma tua sorella batte ancora sul lungomare?" e, come se fosse la verità divina rivelata a Mosè sul Sinai da Dio in persona, mi risponde "E i bambini dove li metto? Come li porto in giro?"
Per uno che ha viaggiato e si è anche divertito, insieme al fratello, sul sedile posteriore di una Simca 1100 a trazione posteriore 'sta mania della station wagon per andare a spasso con i figli continua ad essere un mistero.

Nel corso degli anni ho svolto una mia personale indagine sociologico-motoristica relativa all'abbinamento tra legali e automobili arrivando alla conclusione che esiste un forte legame tra la motorizzazione avvocatesca e il progredire della carriera professionale.
Quando inizi la carriera, sei un praticante carne da cannone, che gira con la macchina di famiglia o con una macchina usata, molto usata.
Diventato avvocato si passa ad una macchina meno usata, molto meno usata, se non addirittura all'utilitaria nuova.
Ai primi guadagni cresce la cilindrata dell'auto e diminusce la sua età di immatricolazione.
Stabilizzata la propria situazione professionale ci si toglie lo sfizio di scegliere il modello e la marca della macchina nuova.
Qui le scuole di pensiero si differenziano enormemente.
La corrente maggioritaria ritiene che l'avvocato "arrivato" debba essere munito di Mercedes regolamentare o di una aggressiva BMW possibilmente nera.
Altra scuola di pensiero, alla quale mi iscrivo, ritiene invece che l'avvocato arrivato e di gusto, debba preferire automobili dalla linea magari un pò retrò ma di gran classe come la Jaguar.
L'avv. A., invece, se ne frega allegramente di tutte queste elecubrazioni, e gira con la sua Volvo dorata, universalmente conosciuta in giro come "El Dorado".

"Lo vuoi un caffè? "- chiede quello
"Ma sempre con sti caffè...ma perche non prendi un succo di frutta, una coca cola..." - risponde l'altro ( grazie a G.r.)

3 commenti:

gaz ha detto...

E' strano ma vero, quante volte facciamo la stessa strada e i nostri piedi non l'anno mai toccata!
Devo meditarci un pò su questa cosa...

Federico Distefano ha detto...

Da possessore di una cinquecento degli anni '90, faccio un caloroso applauso al possessore dell'El Dorado!
:))))
Buona giornata!!

arzach ha detto...

@ gaz : vedo che capisci quello che volevo dire
@ federico : la collega ringrazia con un sussieguoso inchino
:-)