lunedì 10 agosto 2009

Lo vuoi un caffè? #089 - Vento d'estate


Foto 1 - Tuffio photo by Mark Keppler AP Photo http://www.boston.com/bigpicture/2009/07/dive_right_in.html
Foto 2 Tuffatori foto tratta dalla rete


Ultimo giorno in Tribunale per questa stagione almeno.
Caldo afoso, uffici semivuoti, gesti lenti. Il pensiero già corre alle spiagge, al mare, alle ferie…
Poca gente in giro. Per i corridoi non c'è quasi nessuno.
C’è un aria di smobilitazione che si taglia con un coltello cosi per usare una frase fatta.
L'avv. R. che si aggira sfatto con una polo nera appiccicata addosso seguito da un tipo che mi presenta come un suo consulente, inamidato e fresco come una rosa invece.
Il bar è praticamente deserto, anche il tipo della cassa reagisce con lentezza alla mia ordinazione.
Mi guarda come chiedendosi cosa ci faccio qui.
E’ strano vedere questo luogo cosi vuoto, quasi spettrale.
Ci sono giorni in cui bisogna quasi picchiarsi con gli altri avventori per arrivare al banco.
T. il barista capo stranamente rilassato mi chiede se voglio acqua gassata o liscia.
Normalmente bisogna urlarla questa richiesta o mimarla addirittura come solitamente fa io mio amico C.
Il corridoio dei librai è vuoto. Non c’è nessuno ad adescarti con la promessa di vederti lo scibile umano sotto forma di costosi tomi dal prezzo spaventoso.
Solo le bacheche chiuse e dietro le vetrine un paio di testi tristi su non so più quale giuridica follia.
R.L. ed io ci lamentiamo delle tasse e della cassa che pagarle è come amputarsi un organo, e del fatto che “ho fatto i miei conti per avere uno straccio di pensione devo lavorare fino ad 80/85 anni”.
Alla notifica praticamente hanno già chiuso malgrado il cartello affisso sulla porta indichi ben altri orari.
La collega A mi saluta incrociandomi nel corridoio e mi chiede nomi dove vado in vacanza “Io parto oggi. Vado al mare” mi informa.
Spero che prenda un pò di sole naturale, l’abbronzatura artificiale fa male a lungo andare mi dicono.
La tipa della cancelleria civile ha l’aria di chi ucciderebbe se solo minimamente provocata. Fortunatamente si limita a guardare rassegnata il piccolo, esiguo e accaldato gruppetto - praticanti quasi tutti, i boss sono già in vacanza – in attesa dietro la sua porta.
Un collega accaldato e sudaticcio protesta perche c’è una porta chiusa e nessuno gli da retta. Nervosismo alle stelle il suo. Apatia generale intorno. Va via senza insistere più di tanto.
Al piano dei terminali siamo solo in quattro ma bisogna attendere comunque perché ne funzionano solo due.
Io e l’avv. H. ci guardiamo a lungo prima di riconoscerci e salutarci. Siamo entrambi in polo e senza l’uniforme dell’abito.
Nel corridoio passa una ragazza ticchettando su tacchi altissimi ed incongrui. E’ abbronzatissima, praticamente nera.
Ha anche un vestitino addosso ma è un dettaglio per quanto è ridotto.
Io e l’avv. H. ci guardiamo negli occhi un pò imbarazzati e poi facciamo finta di nulla sogghignando ognuno per conto suo.
Al parcheggio N. il posteggiatore abusivo mi saluta augurandomi buone vacanze.
Il parcheggio è vuoto.
Come campa questo d’estate non l’ho mai capito.
In macchina fa un caldo bestiale, nonostante il condizionatore al massimo.
Il termometro segna 40 gradi.
Spero sia rotto.
La gente sul lungomare attraversa la strada in costume.
Non vedo l’ora di passare da Z. e andare al mare.

Music this post: Max Gazzè Nicolò Fabi – Vento d’estate (1998)
Book this post: Stewart Lee Allen - La tazzina del diavolo - Edizioni Feltrinelli http://www.lafeltrinelli.it/ ; Oriana Fallaci - Quel giorno sulla Luna - BUR edizioni http://www.oriana-fallaci.com/; Michael Herr - Dispacci - BUR 24/7 http://bur.rcslibri.corriere.it/; Suketu Mehta - Maximum City - http://www.einaudi.it/ e poi quello che vi pare.

1 commento:

Vision ha detto...

bella davvero la prima foto...

ciao ciao!!!