Cielo grigio.
Umidità
L’autunno è arrivato.
Rivedere certe facce in giro per i corridoi del Tribunale non aiuta l’umore.
Il cartello è appiccicato sulla porta
L’impiegato di turno andandosene per suoi altri e misteriosi lidi ha scritto il solito possibilista :“Torno subito”
Qualcuno stanco e scoraggiato di aspettare per ore dietro l’ennesima porta chiusa di questo palazzo ha aggiunto un più realistico: “…forse mai!”.
E’ la terza volta che torno in questo maledetto ufficio per sapere a chi diavolo è stata assegnata la pratica penale derivante da questa maledetta denuncia.
Questo maledetto fascicolo non si trova.
Secondo il tipo seduto dietro il banco e contrariamente a tutte le regole di procedura vigenti non esiste addirittura.
Lo guardo stupito, esasperato.
Lui mi guarda come a dire “…e mo che vuoi più?”
Mi ha risposto e con questo è convinto di avere esaurito il suo compito.
Non c’è nemmeno gusto a discutere di procedura, di diritto in questo ufficio.
Chi mi sta difronte è un autista.
Lo hanno messo qua per mancanza di personale o per una qualche folle organizzazione lavorativa.
“Lo vuoi un caffè?” – chiede quello
“Si forse è meglio” – risponde l’altro.
3 commenti:
Più che un caffè io al posto tuo avrei dovuto prendere una camomilla...doppia!
Ciao Arzach :)
@ pippi piangere e perche? Un mitra , due raffiche e passa la paura :-)
@ gaz: io avrei preso una tanica di benzina e avrei dato fuoco a tutto. Non se ne può più
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