sabato 6 marzo 2010

Lo vuoi un caffè? #144 - Banana Republic


Il Governo Italiano riunito con una urgenza degna di miglior causa ha approvato il decreto “interpretativo” al fine di sbloccare, in vista del voto delle elezioni regionali, la situazione venutasi a creare in Lazio e in Lombardia nella presentazione delle liste da parte del PDL, ovvero della principale forza che sostiene l’attuale governo.
Le leggi, si sa, per loro stessa natura vanno interpretate, rientra in una normale patologia, nella normalità delle cose.
Ogni giorno lo si fa in tribunale, negli studi legali …
Il problema sta nel fatto che emanare un decreto “interpretativo” come quello approvato il 5 marzo 2010 perchè i rappresentanti di una parte politica, quella governativa per inciso, non sono stati capaci di raccogliere le firme necessarie al deposito della propria lista come previsto la legge – il caso di Milano - e dopo che a Roma gli stessi rappresentanti hanno inanellato una cazzata dopo l’altra mentre provvedevano al deposito delle liste – il rappresentante della PDL che se ne va “a magnà” e dopo accusa i radicali di avergli impedito di deposito delle liste è un capolavoro di arroganza e di impunità - è uno sfregio al principio della certezza del diritto, fondamento della civiltà giuridica occidentale.
Le regole sono fatte per essere rispettate, violate anche e interpretate ma non cambiate quando e come ci piace e ci serve.
Farlo significa scivolare oltre che verso il Medio Evo anche verso l’anarchia
Farlo è uno schiaffo in faccia a tutti, di destra e di sinistra,
Farlo è un fottersene di tutto e di tutti.
Farlo è prendere per il culo tutti quelli che le regole le rispettano e perché sono cittadini italiani e non della repubblica delle banane.
Farlo è un gesto di arroganza fascista come attestano le dichiarazioni dell’On. Larussa, Ministro della Defesa in carica, sull'argomento.
Dichiara il Larussa il 03 marzo 2010 all’ANSA : "Non vorrei fare la parte dell'eversivo ma lo dico chiaro e tondo: noi attendiamo fiduciosi i verdetti sulle nostre liste, ma non accetteremo mai una sentenza che impedisca a centinaia di migliaia di nostri elettori di votarci alle regionali. Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto". Non usa mezzi termini il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che in due interviste Repubblica e al Riformista individua i responsabili dei problemi con le liste. "A Roma i radicali hanno commesso un atto di violenza e il magistrato ci ha impedito di presentare le liste. Per non parlare di quelli del Pd... Visto che gli è andata male con il gossip, con le zoccole, con i processi di Berlusconi e con le bugie - sostiene La Russa - ora hanno scoperto una nuova frontiera: vogliono vincere giocando da soli. Ma non si illudano (...)".
A fronte di certe perle saggezza e del sinistro rumore di sciabole evocato dal tristo figuro mi chiedo come mai, se l'On.Ministro ha fiducia nella giustizia dato che attende fiducioso il verdetto sulle liste, nel contempo promette di non accettare mai la decisione della magistratura sulla questione?
Come mai l'On.Ministro non prende atto del fatto che che la cazzata l’hanno fatta i suoi senza chiamare in correità nell’ordiene 1) i radicali; 2) il magistrato e 3) quelli del PD ?
Come mai l'On.Ministro insiste nel dire che la sinistra e quelli del PD "vogliono vincere da soli dato che gli è andata male con le zoccole il gossip ecc.ecc." quando a puttane fino aprovca contraia ci è andato il suo capo e quando sono stati proprio i rappresentanti del PDL a mettere fuori gioco le proprie liste andandosene "a magnà"?
Mah!? Misteri della politica e certezza della propaganda.
Ma la la cosa che più mi fa incazzare , a sentire queste cose, è che chi dice queste cose Ministro della Repubblica in carica si fregi del titolo di avvocato.
Non mi pare bello per la categoria essere accomunata a certi personaggi.
"Lo vuoi un caffè? " - chiede quello
"Comunista, agitatore sovversivo ..." - gli risponde l'altro

2 commenti:

gaz ha detto...

Vergogna, vergogna...che si vergognino!!!
Ma tanto anche se glielo urliamo sembra proprio che questi "signori" non conoscano per niente il significato di questa parola :P

Ciao Arzach

Emanuela ha detto...

l'altra sera ero a cena con un amico argentino che raccontava divertenti aneddoti su menem, ma l'italia ormai non è lontana da certe realtà da repubblica delle banane...sono scappata dall'italia, non riesco nemmeno più a leggere la repubblica on line, il tuo blog è uno dei pochi mezzi di aggiornamento che mi concedo perché regna l'ironia, ma stasera mi unisco alla tua indignazione