lunedì 8 marzo 2010

Lo vuoi un caffè?#145 - Un giudice

E’ curioso come a volte ci si affezioni a persone delle quali in fondo non sappiano nulla o quasi.
A persone che incontriamo solo per lavoro e solo saltuariamente e non sempre in occasioni nelle quali è facile scambiar due chiacchiere.
Curioso è anche come gli avvocati si affezionino ai propri giudici.
Perché accada non so …
In fondo stiamo sempre a dirgli su, ci incazziamo per le sentenze negative, per le richieste di documenti secondo noi non dovute, magari per l’atteggiamento sbrigativo assunto in udienza nei nostri confronti in qualche occasione, però alla fine se uno manca è come se ci portassero via un pezzetto.
A questo pensavo oggi difronte al feretro del giudice F. morto all’improvviso sabato scorso a meno di cinquanta anni.
Infarto pare.
E fa specie pensare che in quella bara ci sia la persona con la quale hai parlato, discusso, litigato magari solo pochi giorni prima.
I suoi colleghi in toga gli hanno fatto da guardia, molti con gli occhi lucidi, un gran numero di cancellieri, tantissimi avvocati sono venuti a rendergli omaggio.
Qualcuno lascia la borsa fuori dell’aula adibita a camera ardente, per non dare l’impressione di andare al lavoro, c’è chi si segna, tanti hanno gli occhi rossi, molti piangono apertamente, il solito cretino non spegne nemmeno in questa occasione la suoneria del cellulare
Il suo cancelliere di sempre P. gli ha portato una sciarpa dell’Inter, la sua squadra, ed è andato via subito non reggendo la commozione.
Insieme a molti scopro che questo gigante, perchè era alto, dalla faccia simpatica da ragazzo un pò secchione, incorniciata da un pizzetto e da occhiali dalla montatura nera, aveva una moglie, un figlio piccolo e questa cosa fa ancora più male.
Le udienze della mattinata, con uno dei soliti provvedimenti bizantini, sono sospese ma solo per il tempo del funerale si riprenderò in tarda mattinata per rinviarle tutte ad altra data.
Come si possa magistrati e avvocati rientrare in aula e discutere dopo aver partecipato solo pochi minuti prima ad un funerale non so.
E’ un provvedimento che non piace a nessuno, e, sia chiaro, non perché bisogna aspettare, molti oggi son venuti in Tribunale anche se non avevano udienza, ma perché giudicato irrispettoso nei confronti di F..
A proposito del giudice F il ricordo più recente, e divertente, che mi viene in mente è una piccola discussione, origliata involontariamente, qualche tempo fa mentre prendevo un caffè tra lui e l’uomo del bar.
Si discuteva dottamente e ironicamente a proposito del contenuto di certi panini esposti in vetrina e dall’aspetto poco rassicurante e tossico.
Sembrava contento di non dover parlare delle solite questioni giuridiche e che qualcuno gli chiedesse semplicemente se volesse il panino con l’insalata o con la misteriosa e, secondo lui minacciosa, cotoletta.
I miei rispetti Giudice F.


“…..”- quello
“….” – l’altro

3 commenti:

Claudia ha detto...

anche a me...

Ivana ha detto...

anche io sono rimasta senza parole e senza parole ricordavo le ultime battute scambiate, l'ultima udienza insieme.
Me la ricordo perfettamente, e ricordo perfettamente la sua voce, i movimenti e la sua ironia!
Mi dispiace.
Non ci si crede mai alla morte!

betapetr ha detto...

..................
la morte è la cosa più misteriosa che ci sia... l'unica cosa alla quale non si puo rimediare.... e dietro quegli uomini che sembrano solo lo specchio del loro mestiere....ci sono esseri umani come noi....
Belle le tue riflessioni....ma come sempre spunta fuori la riflessione su chi sembra non volersi far toccare da certi avvenimenti e pensa all'immagine, all'apparenza...e allora fa "il suo dovere" ma sta gia pensando a quello che deve fare dopo...alla sua vita, ai suoi impegni...e questo mi delude tanto della gente....odio l'ipocrisia ...bisogna fare quello che si sente, non quello che si deve.... io ho conosciuto un tizio che andava ai funerali per fare "pubbliche relazioni"....se ci penso lo odio....odio questa aridita' di sentimento....odio questa mancanza di rispetto per chi invece, in certi eventi vede mutare irreversibilmente la sua vita..... la gente è davvero imprevedibile....e imprevedibile è la cattiveria dell'animo umano....
Belle riflessioni Arzach... :-)