martedì 18 gennaio 2011

Lo vuoi un caffè? # 218 - Parole, parole, parole...

Lavandino Assassino
Foto di Vito Bellino


Ho voglia di scrivere una lettera oggi..
Una lettera personale ad un collega.
Una di quelle con la dicitura “riservata personale non producibile in giudizio” nelle quali ci diciamo le cose che non possiamo dirci in udienza o in pubblico sulle cause o sulle proposte più o meno indecenti per chiuderle con il minor spargimento di sangue possibile.
Un collega al quale negli ultimi tempi sto volendo tanto, ma tanto bene: il collega M.
Dunque …
"Egregio Collega…” - Mmmmm No,no..
Egregio collega…” suona troppo formale in questo caso…
"Caro …” ecco sì...
"Caro Collega…”è molto meglio…
Allora cominciamo…
"Caro Collega, ti scrivo perché volevo ringraziarti per la gentilezza che mi fai da qualche tempo di sottoporre i miei fascicoli all’attenzione del magistrato di turno dato che tu , in udienza, a differenza mia ci arrivi prestissimo, con l’intento, lodevole, di evitarmi la fila e le lunghe attese che si creano in queste occasioni. Però ti prego, ti prego in ginocchio non lo fare più. Capisco le tue buone intenzioni e ti sono davvero grato, credimi ,ma tutte le volte che hai sottoposto al giudice i miei fascicoli prima che io arrivassi e senza dirmi nulla , alla fine, dopo averli lungamente e inutilmente cercati per tutta l’aula, rompendo, perdonami l’espressione, i cabasissi al cancelliere di turno e ai nostri colleghi ho dovuto rimettermi in coda alla fila in attesa perchè prima dovevo scrivere i verbali. Addirittura una volta non trovandoli ho quasi presentato una istanza di ricerca al giudice nella quale lamentavo il loro smarrimento. Perciò ti prego sentitamente di non farlo più o almeno di chiamarmi prima e farti mandare i verbali da inserire al loro interno. Diversamente mi vedrò costretto, mio malgrado, a prendere severi provvedimenti nei tuoi confronti quali ad esempio sottrarre i tuoi atti più preziosi e farne coriandoli o aereoplanini di carta, oppure rapire uno dei tuoi figli e venderlo al mercato degli schiavi trattenendo il prezzo a titolo di indennizzo o ancora darti un violento “tuzzo” nei denti la prossima volta che ti incontro. Quindi, come si dice, uomo avvisato... Affettuosamente tuo …”
Ecco cosi dovrebbe andare...
Voi che ne dite?

Lo vuoi un caffè ?” – chiede quello
"E vuoi che te lo metta per iscritto? " - risponde l'altro

6 commenti:

betapetr ha detto...

IO DIREI CHE L'IDEA DEI CORIANDOLI E DEGLI AREOPLANINI è BELLA....QUELLA DI RAPIRE IL FIGLIO: NO, PECCATO, CHE C'ENTRANO I FIGLI CON LE AZIONI DEI GENITORI.....QUELLA DEL "TUZZO"...........FIGHISSIMA....NON è DA AVVOCATO,IL QUALE DOVREBBE RISOLVERE TUTTO CON LE PAROLE E GLI ATTI SCRITTI, ...MA è TROPPO DIVERTENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!TI SUGGERISCO UN CASCO...POTRESTI FARTI MALE... ;-))))))))))))))))

Anonimo ha detto...

Sarei curioso di leggere la sua risposta. Quella del tuzzo,è una frase che ho già sentito, utilizzare da una nostra comune amica. Ciao Domenico.

Unknown ha detto...

GENTE STRANA IN GIRO......

arzach ha detto...

@ betapetr: l'idea del casco non è male :-)
@ pippi : speriamo...grrrrrrr
@ domenico: il tuzzo è un mezzo risolutore tipico della cultura locale dovresti saperlo :-)
@ el_oso : ..e mica poca

Immaginando ha detto...

Il tuzzo e' sempre la soluzione migliore...sopratutto quando non bastano le parole e la pazienza!!!

arzach ha detto...

@ immaginando: il tuzzo è la prosecuzione della dipplomazia con altri - piu persuasivi ! - mezzi:-P