martedì 12 aprile 2011

Lo vuoi un caffè? # 237 - Op Art


Foto di LJ
on www.flickr.com

La forma degli atti giuridici dice il codice è “libera" il che significa che se contengono gli elementi richiesti dalla legge uno può scriverli più o meno come gli pare.
Mi chiedo però leggendo il decreto ingiuntivo notificato ad un mio cliente se il collega che lo ha redatto non abbia interpretato in maniera un pò estensiva il principio.
Infatti il suo atto, come dire, parte bene – intestazione, dati delle parti, scritte chiare e leggibili corpo 12, grassetto, addirittura una punta di corsivo qua e là – continua scorrendo bene per un paio di paragrafi ben scritto spazio due poi … all’improvviso verso metà della prima pagina le righe dello scritto cominciano minacciosamente ad avvicinarsi le una alle altre.
L’interlinea comincia a restringersi e a passare ad 1,5, a 1, a 0.5 finché le lettere del rigo superiore non si appoggiano direttamente su quelle del rigo inferiore confondendosi in una diplopica linea nerastra di difficile lettura.
Il carattere poi comincia a rimpicciolirsi passando repentinamente dall’iniziale corpo 12 a un molto più minuscolo corpo 9 e, per di più, cambia il tipo di font ad ogni paragrafo.
La conclusione, infine, è un guazzabuglio di timbri apposti con inchiostro di vari colori, firme svolazzanti sovrapposte.
Tempo dopo incontrando il collega per definire la situazione non ho potuto fare a meno di chiedergli come mai avesse redatto l’atto in quella maniera barbara.
Per risparmiare sui diritti di copia”- è stata la sua ferma e disarmenate risposta.
Giuro...
Ho sentito il tonfo delle mie braccia che cadevano in terra...

Lo vuoi un caffè?“ – chiede quello.
Di che tipo?” – si informa prudente l’altro.

2 commenti:

foto su tela ha detto...

Bellissimo questo scatto!

arzach ha detto...

@foto su tela : peccato che non sia mio :-( ps cmq LJ è su flickr ed è bravissimo