giovedì 11 agosto 2011

Lo vuoi un caffè? # 254 - Summer on a solitary road

foto di Vivian Maier

Estate. Caldo. Mare. Vacanze.
Sdraiato sulla spiaggia ascolto pigro le chiacchiere dei miei vicini di ombrellone e nascosto dietro i miei occhiali da sole sorrido.
Le loro chiacchiere estive su viaggi vacanze e lavoro mi hanno fatto venire in mente il mio primo consiglio di diritto "internazionale".
Ero a Malta con amici in vacanza e avevamo affittato - contro la mia volontà sia chiaro - una di quelle terribili macchinette con la guida a sinistra per fare un giro dell’isola.
L’amico che guidava aveva appena pronunciato, partendo a singhiozzo e rivolgendosi a noi altri passeggeri, le sue ultime parole famose: “Non preoccupatevi … Che ci vuole? E’ semplicissimo” che già si era capito che uscire da Valletta non sarebbe stata una impresa facile.
Ad un certo punto – praticamente dopo neppure duecento metri dalla partenza - l’irreparabile.
Lo specchietto della nostra aiuto impatta quello di un furgone parcheggiato a bordo strada sulla nostra destra.
Un rumore sordo tale da far venir meno ogni sicurezza del mio amico.
Silenzio.
Lui fermata l’autovettura mi guarda, conscio della cazzata appena commessa, e mi fa :“E adesso?
Io, nel mio ruolo di unico avvocato a bordo, vedendo nel lunotto posteriore il proprietario del furgone – alto, muscoloso e piuttosto incazzuso - non ebbi alcuna esitazione sulla linea di difesa da tenere e con voce solenne mi limitai a dire: “Vai vai” indicando la strada innanzi a noi.
Cosa che lui fece pigiando sull’accelleratore allontanandosi rapidamente dal luogo del misfatto.
Sono soddisfazioni quando il cliente segue la tua linea senza fare commenti superflui.

"Lo vuoi un caffè?” – chiede quello.
"On the rocks” – risponde l’altro.

1 commento:

arzach ha detto...

@ pippi : era un tipo enorme e nessuno parlava inglese o maltese in maniera tale da pensare di poterlo rabbonire ...:-)