martedì 21 febbraio 2012

Lo vuoi un caffè? # 289 - SilkePIL



Pinocchio
Foto di Emanuela Ricci
Pinocchio di arzach 

Da qualche tempo ho l'idea che chi ci governa - eletto o meno, tecnico o politico che sia - non abbia idea spesso di quello di cui si dovrebbe occupare.
Qualche tempo fa ho sentito al tg il Ministro della Giustizia che riferendo in Parlamento sullo stato della giustizia civile ha affermato che le lentezze del processo costano al paese circa un punto di prodotto interno lordo all'anno.
"Sapesse quanto costano a me!" mi è venuto di rispondere
Ma, ovviamente, la colpa di tutto ciò, dato che si parlava di liberalizzazioni ovviamente non era attribuibile allo scempio fatto negli ultimi anni da classe politica e poteri forti delle giustizia ma solo ed esclusivamente agli avvocati che con le loro parcelle esose e il loro "mercato"" protetto" bloccano lo sviluppo del sistema Italia.
Senza entrare nel merito degli onorari sul quale ci sarebbe molto da dire anche sull'atteggiamento di certi enti pubblici Ministero della Giustizia in primis sottopongo all'attenzione dell'onorevole ministro una situazione che è capitata al sottoscritto ma che quotidianamente capita anche a migliaia di altri colleghi 
Deposito ricorso per ingiunzione di pagamento per una grossa somma dovuta ad un azienda mia cliente nel  giugno 2011 unitamente ai relativi allegati, al deposito segue una prima attesa di due settimane solo per conoscere il nome del giudice di assegnazione.
La pubblicazione del decreto ingiuntivo arriva a fine settembre 2011, in mezzo una paio di telefonate incazzuse del cliente e diversi viaggi della speranza in tribunale a perorare la causa dello stesso al giudice oltre che alle ferie dello stesso
Segue la mia richiesta delle copie per notifica dell'atto e una settimana di attesa per ottenerle
A ciò segue richiesta della notifica a mezzo posta alla parte debitrice producendo relate, buste e cartoline  cosa che dovrebbe fare l'ufficiale giudiziario ma che invece normalmente fa l'avvocato - che per questo non viene pagato e non sta certo sempre in giro a fumare e/o a bere caffè come il simpatico ufficiale giudiziario al quale mi son dovuto rivolgere per competenza.
L'eccesso di nicotina nel sangue si sa crea scompensi a livello mentale perché il simpatico omino dell'ufficio notifiche - gran fumatore malgrado il divieto alle sue spalle - invia la mia copia originale dell'atto in busta chiusa a mezzo posta  ad una collega che nulla a che fare con la mia procedura la quale, di suo, trattiene l'atto sulla sua scrivania senza nemmeno prendersi la briga di fare un colpo di telefono per avvisare come normalmente usa in questi casi.
Più volte interrogato sulla questione il simpatico omino nulla sa di quanto è accaduto ne nei suoi "registri" nulla risulta circa l'eventuale ritiro dell'atto da parte di qualcuno.
Quel che è accaduto lo scopro solo quando recandomi per l'ennesima volta presso il suo ufficio rotto di palle dalla sufficienza con la quale la questione viene trattata comincio ad urlare incazzato come una bestia.
Viene cosi fuori la storia dell'atto inviato alla collega e per non farsi mancare niente che il collega dell'omino al quale mi ero rivolto pi§ volte sapeva tutto da un sacco di tempo.
Segue recupero dell'atto originale dalla collega previa telefonata e visita al suo studio che - poverina!- lei è molto impegnata mentre io sto qua a non fare un cazzo e rinotifica con ulteriore allungamento dei tempi e nuovo pagamento dei diritti di notifica perchè nessuno ovviamente è responsabile e queste cose possono capitare 
Notificato l'atto e decorsi i termini di legge mi reco in ufficio per l'apposizione della formula di definitiva esecutività dell'atto che ottengo dopo un mese, cinque visite all'ufficio competente di cui tre a vuoto per assenza del funzionario per ferie - beato lui! - e permessi vari e una ulteriore violenta sbraitata,
Nelle more il Governo tecnico preso dalla smania liberalizzatrice ha abrogato le tariffe forensi senza però emanare le linee guida alle quali devono far riferimento i giudici nella liquidazione delle spese e ha reso usando un eufemismo difficile per non dire impossibile redigere gli atti di precetto.
Ora la mia domanda On.Ministro della Giustizia è questa: come si fa a calcolare la quota del PIL alla quale lei faceva riferimento e relativo alla procedura della mia cliente?
E sopratutto questi soldi glieli restitusce lei?
Perchè sa On. Ministro in tutta questa storia di tutto si è parlato salvo che del mio onorario.

"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello
"Andiamo all'altro bar però ..costa di meno " - risponde liberalizzato l'altro



2 commenti:

Emanuela ha detto...

Arzach, quando racconti queste cose mi sembra di vederti...

arzach ha detto...

@emanuela: ma come mi immagini? Come mi vedi? Son curioso fa sapere:)