sabato 28 aprile 2012

Lo vuoi un caffè? # 300 - Lumproletariat


Tra pindarici voli nella narrazione e con un assoluto spregio dei concetti di spazio e di tempo che rendono di una difficoltà sovrumana seguire la narrazione dei fatti e il suo successivo riordino nell'esatto ordine cronologico il signor X mi narra delle sue disgrazie e di quelle - tante! - della sua famiglia.
Invalidità generazionali che si trasmetton di padre in figlio, separazioni e divorzi a raffica che lasciano dietro di se generazioni di innocenti sfigati e quanto di piu si puo se ne metta ...
Se non fosse che in questo sfacelo umano in questo fallimento sociale c'è da badare ad un minore mi verrebbe anche da ridere a sentire dire - "...me lo hanno annegato "  per dire che un diritto gli è stato negato.
In questo contesto una frase del genere contribuisce a togliermi l'aria...

"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello
"Dammi della vodka che è meglio ..." - si accascia sul bancone l'altro

2 commenti:

annathenice ha detto...

anche dire alla fine di un pranzo luculliano 'bè andiamo fuori a prendere un 'boccone' d'aria', ti può togliere il respiro....
A

arzach ha detto...

Vero ...pero ci sono delle situazioni...brrrr