mercoledì 12 giugno 2013

Lo vuoi un caffè? # 355 - ResISTANBUL - Free The Lawyers


"Acabhnews" ha sempre raccontato sin dal suo inizio le grandezze e le miserie umane e non, le follie piccole e, spesso, grandi della vita forense cercando sempre di metterci un pizzico di ironia e di leggerezza...
Ma quando si arriva agli arresti in massa di avvocati nel loro stesso luogo di lavoro - come è accaduto nelle ultime ore nel Tribunale di Caglayan a Istanbul dove 73 colleghi sono stati arrestati dalla polizia in assetto antisommossa - significa che qualcosa di molto pericoloso è all'orizzonte e che quel paese sta sopprimendo le libertà e i diritti civili. 
E a fronte di ciò non si può stare zitti a guardare in tv quello che accade vicino casa, perchè domani potrebbe accadere anche qui.
I tempi infatti non sono dei migliori e la democrazia non è un automatismo ma deve essere praticata sempre, qui e ovunque.
"La democrazia è un sistema imperfetto ma al momento è il migliore che abbiamo" - diceva Sir Wiston Churchill.
 "Acabhnews" esprime la solidarietà ai colleghi arrestati in Turchia e chiede che vengano tutti liberati e il rispetto delle regole di uno stato di diritto quale un grande paese come la Turchia si fregia di essere.
Pubblichiamo anche la traduzione del comunicato della Presidenza dell'Associazione legale di Istanbul  Il punto estremo negli eventi di Parco Gezi. Come si può parlare della democrazia in un paese in cui gli avvocati sono stati presi in detenzione provvisoria dalla polizia antisommossa dentro un tribunale? Nel processo iniziato con le proteste nel parco Gezi, subito dopo l’intervento di oggi in Piazza Taksim, gli avvocati nel tribunale di Caglayan, Istanbul, hanno fatto una dichiarazione. Con l’intervento della polizia antisommossa, più di 50 colleghi sono stati presi in detenzione provvisoria e l’11 Giugno 2013 è passato nella memoria collettiva della nostra professione come un giornata nera nella storia. Il palazzo di giustizia è lo spazio di lavoro dei nostri colleghi ed è il loro santuario. Loro sono stati portati via con violenza da parte della polizia antisommossa ed è da interrogare perché si trovavano lì. Questo fatto ci fa porre un’altra volta la questione, in che tipo di “regime di democrazia” siamo vivendo. Poter essere così intollerante, così irragionevole, così lontano dalla giustezza e dalla coscienza è il punto estremo in cui è arrivato l’autoritarismo dei poteri amministrativi. In un paese in cui si arrestano gli avvocati in tribunale, chi può avere la sicurezza della sua vita e suoi beni? Di chi sono garantite i diritti e le libertà? Questo non significa apertamente di creare un diktat, di introdurre un regime di paura, di accantonare la democrazia, i diritti e le libertà? A nome dell’Associazione Legale di Ankara, stiamo seguendo da vicino tutto quello che sta accadendo, comunichiamo all’opinione pubblica che difenderemo fino alla fine i nostri colleghi membri dell’Associazione Legale di Istanbul.”.

" Lo vuoi un caffe?" - chiede quello
"Alla turca" - risponde l'altro

1 commento:

Emanuela ha detto...

ahi, che fatica la democrazia... ma guai a stancarsi!