martedì 25 giugno 2013

Lo vuoi un caffè? #359 - Ortopedia




"Avvocà, mi raccomando" - mi fa la signora X con la sua voce di gesso che graffia una lavagna - "Adesso che ti ho pagato mi devi fare la frattura!"
"Sapessi quante te ne farei di FRATTURE!" - mi viene voglia di risponderle ripensando al calvario di telefonate di durata eterna, di appuntamenti mancati e di altri autonomamente fissati, di lamentazioni, offese, velate minacce al quale mi ha sottoposto in questi ultimi tre anni che è durata la sua causa.
Se non lo aveste capito la signora X è una scassapalle di proporzioni bibliche, che assomma in se l'ottava e forse anche la  nona piaga d'Egitto.
Non mi stupisce che alla sua veneranda età  sia ancora "signorina" come ci tiene a precisare lei .
Solo un folle votato al martirio avrebbe potuto pensare a lei come alla propria compagna di vita.
La guardo mentre controlla l'assegno che le ho appena consegnato, sospettosa e acida come uno yogurt andato a male, e penso che ci sono persone che invecchiando tendono esaltare i lati più brutti del proprio carattere
Al momento dei saluti tendendomi la punta delle dita - "Signora tranquilla! Non mi prendo il braccio"  mi verrebbe da dirle - mi lancia l'ennesima occhiata di sfiducia e disprezzo e, finalmente, va via.
Aspetto in silenzio dietro la porta di sentire un tonfo e il rumore di un qualche osso che si spezza.
Sarebbe un bel modo di chiudere il nostro rapporto professionale.

"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello
"Non posso berlo ho la mandibola fratturata" - biascica l'altro

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