mercoledì 17 luglio 2013

Lo vuoi un caffè? # 364 - Estetica del tatuaggio




In questo periodo dell'anno all'innalzarsi della temperatura fa da contraltare un generale scoprirsi cui corrisponde un generale emergere di tatuaggi delle più varie fogge, colori e tecniche dai quali è possibile ricostruire e catalogare un vasto segmento della fauna umana che popola le aule di giustizia.
 E non solo...

Nel corridoio una coppia è in attesa dell'udienza. 
Lui tracagnotto, palestrato, circa trenta anni, capello rasato all'irochese esibisce sul polpaccio peloso che spunta dal bermuda le date topiche della sua vita. Che non sono poi tante. Tre. Ma tatuate in caratteri gotici. 
Lei, robusta, bruttina, ma con arie da fatalona, bionda ossigenata con ricrescita incorporata, esibisce sull'avambraccio destro una classica rosa e mentre l'altro è avvolto da un filo spinato.
Trattasi di coppia maledetta di derivazione televisiva, ramo tronisti e affini.

La signora - lampadata come una borsa di cuoio - dimostra il doppio dei suoi già molti anni.
Grinzosa come una vecchia ma vestita come sua nipote ascolta il suo legale sbattendo le palpebre in continuazione. Un atteggiamento che lungi dall'essere, come lei vorrebbe, ammiccate le da l'aria di una cui è entrato nell'occhio un bruscolino. Alla caviglia, pericolosamente issata su un tacco come minimo dodici si stringono per paura di cadere giù una coroncina di spine, roselline e teschi.
Ascivibile al genere forever young.

Il tipo, occhiali a specchio anche nella penombra del corridoio, capello rasato, atteggiamento strafottente da duro fuma una sigaretta nel cortile. Indossa una t shirt e su entrambe le braccia fanno capolino neri e stilizzati segni tribali. Secondo me è uno che adora i film di Bruce Willis. Durante la sua prova testimoniale balbetterà tutto il tempo.

Collega in versione, molto estiva, di trasparente lino vestita. Annoiata si intrattiene nell'attesa con l'amica passandosi continuamente la mano nei capelli. Nel far questo la camicia, cortina che indossa, si solleva e offre a chi si trova alle sue spalle la fugace visione di due coloratissime ali da farfalla impigliate nel perizoma a vista. Immagino sia ascrivibile al genere sono figa come Belen ma molto più torbida...

Il collega, insospettabile, nella sua grisaglia grigia, camicia inamidata e cravatta in tinta, lascia intravvedere mentre redige il verbale sul polso un piccolo tatuaggio. Un segno esoterico o che ne so. Genere ho un passato che non vi dico. 

La tipa dalla generosa scollatura esibisce sulla tetta un disegno stilizzato sul quale - più che sulla tetta - l'occhio cade cercando, inutilmente, di capire se si tratti di una lucertola stilizzata o di un errore del tatuatore. Irrisolta.

Il tipo fisico palestrato su gambe leggermente - eufemismo - arcuate esibisce orgoglioso le soracciglia depilate come il petto generosamente istoriato da un coloratissimo tautaggio yakuza che fa capolino dalla camicia sbottonata e assolutamente incongruo con la sua attività di ragioniere in una piccola azienda tessile come scoprirò origliando la sua prova testimoniale. Nippon lover o semplice esibizionista?

Sull'avambraccio della ragazza robusta in attesa sull'uscio dell'aula si distende nitido un gruppo foloreale con ninfa desnuda incorporata. Cortoon. Porno cartoon.

"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello
"No voglio vedere il tuo tatuaggio" - risponde malizioso l'altra



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