mercoledì 11 settembre 2013

Lo vuoi un caffè? # 368 - La ripresa (quella lavorativa... mica quella economica!)



Il rientro al lavoro inzia sotto i migliori auspici.
L'apparizione di un notevole davanzale abbronzato e in bella vista che mi sfila sotto il naso appena metto fuori di casa il piede sembra annunciare il sereno.
Devo subito ricredermi perchè due isolati più avanti il signore anziano, e con evidenti problemi mentali, continua come al solito a chiedere l'elemosina alle auto ferme al semaforo.

Le indicazioni che appaiono sul pannello luminoso che si trova sulla strada per uscire dalla città sono sempre più surreali. 
Stamane ad esempio c'è scritto: "Lavori a tratti tra X e Y".

In auto ascolto alla radio le ultime sulla telenovela del pregiudicato B. 
Un intero paese in ostaggio di un pregiudicato mentre autorevoli commentatori sostengono che non tutti siamo uguali difronte alla legge.
E mentre ascolto tutto questo cicalare di stronzate penso alla signora V, una mia cliente che dovrà aspettare la fine del 2015 la prima udienza della sua causa in appello.
Mi chiedo quando sono uscito fuori dalla mia dimensione spazio temporale per finire in questa follia senza fine.

Alcuni dei miei clienti sono davvero molto strani. 
Dopo avermi stressato per mesi, alcuni anche per anni, con cadenza quasi quotidiana rimproverandomi e accusandomi di tutto - dalle guerre assirobabilonesi alla recente crisi siriana - una volta chiamati per incassare quanto gli spetta - e si tratta di somme di una certa importanza - piombano nel silenzio più assoluto.

Il collega P è una sicurezza, un faro.
Riesce a parlare per mezzora di una complicatissima questione giurisprudenziale, interrompersi per fornirmi la scheda anagrafica e i suoi personali commenti sul culo del giudice onorario che è appena passato nel corridoio e riprendere esattamente da dove si era interrotto sempre con osservazioni ad altissimo livello.
La classe è classe, inutile...

Al sesto piano presso la sede dell'Ordine degli Avvocati si vota per l'elezione dei rappresentanti alla Cassa.
Si vota per dieci giorni di seguito.
Come in India.

Al bar del Tribunale con M prendiamo il primo caffe della stagione.
Non c'è nessuno.
Nei corridoi ci si saluta con colleghi e giudici.
Un aria serena
Negli uffici cancellieri e addetti sono disponibili e rilassati.
Anche il sig. H ti parla senza grugnire come suo solito.
Che pace, che serenità
......
Non durerà lungo.

"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello
"Si approfittiamo di questo momento di calma" - risponde l'altro controllando il caricatore della colt

2 commenti:

Emanuela ha detto...

bentornato, arzach!

arzach ha detto...

@ eemanuela : un po in ritardo .. Grazie :-)