sabato 14 settembre 2013

Lo vuoi un caffe? # 369 - Homeless Justice or Last Tango



In questi giorni un migliaio di uffici giudiziari distribuiti sul territorio nazionale stanno chiudendo per essere accorpati, in nome di un non molto chiaro "risparmio", per effetto della riforma della geografia  giudiziaria.
"Riforma" votata - colpevolmente! - dalla destra e dalla sinistra insieme.
E quando le cose si fanno, con linguaggio tecnico parlando, a cazzo i casini seguono a pioggia...
Quando e dove si faranno le prossime udienze? Che fine fanno e a quando saranno rinviate quelle già fissate? Dove iscrivere le nuove cause? Si rischia l'interuzione di pubblico servizio per mancanza di strutture?  Sono solo alcune delle domande che ci si pone in questi giorni.
E ancora una volta si è costretti a chiedersi a) se esiste in questo paese una classe dirigente politica e culturale degna di questo nome? e b) se quando si fanno le cose ci si ragiona oppure si fanno a seconda dell'umore con il quale ci si è svegliati la mattina?e c) ma sto risparmio c'è davvero oppure si tratta dell'ennesima bufala?
Alla prima domanda è facile rispondere con un secco no!
Questo paese non ha una classe dirigente nè politica perchè non vi è alcuna differenza tra destra e sinistra nè vi è alcuna progettualità di un qualche respiro che vada oltre l'orizzonte temporale del telegiornale delle 20.00 e che non sia dettata dall'urgenza di salvare il privilegio e l'impunità di chi vive di "politica" e grazie alla "politica".
Poi ci si stupisce da parte di politici e intellettuali che la gente non abbia fiducia nelle istituzioni o che voti in massa per un comico e che il problema principale del quale occuparsi sia quello di come parare il culo a un pregiudicato o che il soggetto politico più serio in questo paese sia la mafia.
Alla seconda domanda deve rispondersi con un altrettanto secco no, non si ragiona e deve aggiungersi che, non solo non si ragiona ma non si ritiene neppure necessario informarsi nè interpellare i soggetti interessati data l'importanza dell'argomento del quale si parla.
La visione grettamente economicista della realtà, sociale e non, di questo paese unita all'arroganza intellettuale della classe politica, senza distinzioni di colore e di parte, è il principale motivo dello stallo in cui versa questo paese.
In una situazione del genere la luce alla fine del tunnel la si vede forse solo dagli uffici del rettore della LUISS che, evidentemente, non ha il problema di spiegare alla signora X che la sua causa sarà rinviata a chissà quando e con ulteriori costi a suo esclusivo carico oppure dall'ufficio di qualche onorevole civilmente impegnato a far rispettare le regole al sig. B. mentre non si sa in molti casi dove si svolgeranno le prossime udienze delle cause dei suoi elettori.
Tutto ciò si fa per il risparmio perchè la situazione del paese è critica e bisogna abbattere il debito pubblico.
Concordo pienamente ma ci si spieghi se nel momento in cui si è decisa questa "riforma" i conti sono stati fatti considerando anche i costi necessari per adeguare le strutture - che non ci sono! - nelle quali dovranno essere concentrati tutti gli uffici soppressi oppure si è considerata solo la somma che si risparmierà tagliando gli uffici omettendo invece questo secondo calcolo?
Temo che la risposta giusta sia quella di Guzzanti in un vecchio programma televisivo "La seconda che hai detto!"

"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello
"Offro io però . Ho portanto il POS!!!" - risponde l'altro

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1 commento:

Emanuela ha detto...

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