martedì 23 maggio 2017

Lo vuoi un caffè? #411 - Matrioska



L'aula del giudice di pace è sovraffollata e surriscaldata come al solito.
Il giudice, capelli bianchi e montatura degli occhiali neri, ha lo sguardo di chi preferirebbe essere da un'altra parte, il cancelliere al suo fianco è sull'orlo di una crisi isterica, ma si sforza insieme al suo superiore di tenere a bada la folla di avvocati, parti in causa e testimoni di vario tipo che si accalca nell'angusto spazio tra la cattedra e la balaustra in legno che segna il confine dello spazio riservato al pubblico.
Con fare annoiato il giudice chiama le cause secondo l'ordine in cui gli sono state sottoposte .
Chiama l'ennesima causa della giornata ed una collega alta, flessuosa e formosa si lancia sul banco del giudice scodellando il suo ben di Dio davanti agli occhi improvvisamente attenti del giudice e del cancelliere.
"Giudice possiamo assumere la prova in contraddittorio con il collega?" chiede la stanga con un sorriso smagliante.
"C'è il suo test?" chiede il giudice con lo sguardo perso nella scollatura della collega.
"Certo" risponde lei.
"E il suo collega dov'è?" chiede ancora il giudice salivando.
"Eccolo qui" risponde lei scostandosi di lato e facendo apparire con effetto matrioska, un collega bassino con i capelli ricci e corti gli zigomi rosa e gli occhiali da miope, dall'aria piuttosto imbarazzata.

"Lo vuoi un caffè" chiede quello
"Ecco qua" risponde l'altro disponendo sul bancone tre caffè uno più piccolo dell'altro.

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