Ultimi giorni in Tribunale prima del Natale.
Incontro in un ufficio il collega X che non vedo e non sento da tempo.
Scambio di convenevoli, sorrisi e lamentazioni varie sulla professione.
Malgrado il momento sia propizio al "buonismo" il collega sembra non farci caso ed è incazzatissimo con un giudice che lo ha trattato male come professionista - capita! - e nel provvedimento con il quale ha definito una sua causa - capita anche questo!.
Mentre racconta l'episodio mi ricorda anche che tra un paio di giorni è la fine del mondo secondo l'oramai arcinota profezia dei Maia e che in virtù di cio sta pensando di andare dal suddetto magistrato e dirgli - testuale! - "(...) di andare farselo mettere in culo da un toro" - che tanto poi il mondo finisce e almeno lui si è tolto la soddisfazione.
Lo ascolto annuendo con il capo per cortesia, sotto lo sguardo corrucciato della cancelliera che ci ascolta fingendo di fare altro, e cerco di immaginare la scena di lui che dopo aver fatto la sua sparata si rende conto che il mondo - per fortuna nostra! - non è finito.
" Lo vuoi un caffè?"- chiede quello
" Aspetta.. mo' mo' o scrivo!" - risponde l'altro
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