venerdì 27 gennaio 2023
LIFE ON MARS - SE Dio ESISTE… - 27 GENNAIO 1945-27 GENNAIO 2023
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domenica 8 gennaio 2023
Lo vuoi un caffè? #500 -EPIFANIA
il collega H qualche giorno prima dell'Epifania ha pubblicato un simpatico post in un affollato gruppo on-line di discussione frequentato da avvocati e, soprattutto, da avvocatesse augurando alle colleghe un buon lavoro per la notte dell'Epifania e di non affaticarsi troppo a consegnare i regali.
Ad oggi il suo corpo non è stato ancora ritrovato.
"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello
"Solo se lo riscaldi con il carbone che ti ha portato la Befana" - risponde l'altro
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domenica, gennaio 08, 2023
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sabato 22 ottobre 2022
Lo vuoi un caffè? 499 - ALTISSIMO PROFILO
Il nuovo governo ha giurato e tra qualche giorno dopo aver incassato prevedibilmente la fiducia alla Camera ed al Senato entrerà nel pieno delle sue funzioni.
Il tutto avviene in ragione dell'esito delle elezioni del 25 settembre scorso secondo le regole della Costituzione ma non sono molto ottimista sulla capacità e la volontà delle persone che compongono l'attuale maggioranza di rispettare le regole democratiche e i diritti acquisiti e ciò sia per La qualità delle persone che La compongono sia per le idee, a mio avviso malsane, che girano nelle loro teste.
una prima avvisaglia di quello che potrebbe accadere si è già avuta con la presentazione da parte dell'ex MSI, poi AN, ora Forza Italia e domani chissà, Maurizio Gasparri di un progetto di legge teso a modificare l'art. 1 del codice civile che recita: "la capacità giuridica si acquista al momento della nascita" precisando inoltre che "i diritti riconosciuti al concepito sono subordinati all'evento della nascita".
Il noto giurista, già famoso per non aver scritto la legge sulle televisioni, ha presentato un disegno di legge che se approvato sposterebbe il riconoscimento della capacità giuridica dalla nascita al momento del concepimento rendendo in tal maniera il feto titolare di diritti giuridici e potenziale vittima di un reato come ad esempio l'omicidio e in uno schema del genere la interruzione di gravidanza, il cui divieto è un altro dei cavalli di battaglia del nostro, potrebbe essere così interpretata.
viene da chiedersi se il nostro abbia considerato che in caso di approvazione della sua furbata ogni adolescenziale smanettamento subinguinale potrebbe portare all'accusa di aver commesso una strage se non, addirittura, in caso di sesso orale, ad una di cannibalismo?
"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello
"Nero considerati i tempi" - risponde l'altro.
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sabato, ottobre 22, 2022
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sabato 17 settembre 2022
lunedì 13 giugno 2022
Lo vuoi un caffè?#498 - VOILA L' ETE
Avete presente quelle
serate estive nelle quali ci sono un’aria e una temperatura pressoché perfette che fanno venir voglia di restare svegli fino al mattino?
Bene… Questa è una di
quelle serate e io sono in studio a causa di una scadenza a far nottata per
terminare l’atto entro domani mattina.
Una notte così, però,
non posso perderla e quindi spalanco le finestre per poterla godere almeno un
po’.
Fuori non si sente un
rumore.
Solo un frinire di grilli
che mi sorprende piacevolmente e le voci di due fidanzati che discutono in strada
appoggiati al cofano della macchina.
“Che bella l’estate” - penso colto da un
attacco di romanticismo - “Le stelle, i grilli, i litigi tra innamorati”.
A dire il vero dal tono
alterato della voce di lei mi sembra che sia in corso una discussione piuttosto
animata.
Aguzzo le orecchie per
ascoltare meglio.
Da quello che capisco lei
rimprovera lui di trascurarla e di andarsene in giro con i suoi amici a parlare
e a guardare le altre.
Lui, con voce flebile,
tenta di inserirsi nel flusso di parole e di insulti che lei gli riversa addosso
e la chiama ripetutamente “amore” senza riuscire, però, a proseguire interrotto dalla voce sempre più stridula e rabbiosa di lei che, invece, lo
definisce senza mezzi termini, “stronzo” e “ insensibile” e lo accusa di trascurarla
e di preferibile i suoi amici “alcolizzati” e “ubriaconi che non fanno un cazzo
dalla mattina alla sera…”.
Lui tenta ancora di prendere
l’iniziativa con un timido “Tesoro posso spiegarti…” ma lei ormai è partita per la
tangente e, sempre più arrabbiata, con voce sempre più alta lo chiama ripetutamente “stronzo”
“puttaniere” accusandolo di lasciarsi incantare da una certa “Tonia” la quale,
mi pare di capire, abbia un tatuaggio tra le tette tra le quali gli occhi di
lui vagano, spesso, beati.
Lui, dal tono della voce che usa quando tenta di inserirsi nella discussione sembra stia perdendo la pazienza.
Inizia ancora una volta il suo discorso con un tenero “amore…” per essere immediatamente zittito da lei che lo manda senza mezzi termini “a fanculo” insieme a “quella zoccola pompinara”.
All’improvviso lo sento
alzare la voce esasperato e facendo ricorso a tutto l’orgoglio maschile che ancora gli rimane le urla contro un definitivo : “amò mo ti a da na stampat n’ mocc ci non a finisc
e non m lass parla’ (trad. Amore adesso di devo dare un calcio in bocca se non la
finisci e non mi lasci parlare) zittendola all’istante.
All'improvviso tutto è silenzio.
Spero che abbiano fatto
pace.
Comunque quando sono
andato via dallo studio sull’asfalto non c’erano tracce di sangue o frammenti
di denti.
è vero anche che prima che scendessi dallo studio è passato il camion della nettezza urbana che lava le strade.
“Lo vuoi un caffè?” - chiede
quella.
“Solo se mi fai vedere i
tuoi tatuaggi” -risponde l’altro.
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lunedì, giugno 13, 2022
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martedì 7 giugno 2022
Lo vuoi un caffè? #497 - FILIAZIONE ILLEGITTIMA
Ho appena messo fine ad una irritante conversazione con il dottor X, c.t.u. (purtroppo) in una delle mie cause, il quale infastidito dalle mie richieste di chiarimenti su alcuni punti del suo lacunoso elaborato peritale ha cercato di svicolare cercando di darmi una non richiesta oltre che piuttosto fantasiosa lezione di medicina legale. Adesso che mi sono calmato lo immagino andarsene in giro per i vari sali e tabacchi della città ad acquistare tagliandi e biglietti di ogni tipo di lotteria esistente sulla faccia della terra per soddisfare la sua ludopatia e sputtanarsi oltre al patrimonio anche quel poco che gli resta della sua reputazione.
Il dottor M ha preso così sul serio le disposizioni anti-covid al punto di calendarizzare le visite dei
pazienti con un intervallo di 15 minuti l’una dall’altra compreso il tempo
necessario per provvedere a disinfettare il suo studio. Era dai tempi della
Ferrari campione del mondo di Formula 1 che non vedevo simili tempi al pit stop.
Il dottor T è
universalmente noto essere uno che lavora sulla quantità e non sulla quantità.
Recentemente ha redatto le perizie senza neppure preoccuparsi di leggere la
documentazione prodotta dai miei clienti, uno dei quali nel frattempo, stanco di aspettare la prossima udienza per avere i necessari chiarimenti, ha
pensato bene di passare a miglior vita malgrado l’esimio luminare della scienza medica lo abbia ritenuto nei suoi scritti presente a se stesso ed in grado di deambulare e
vivere senza l’aiuto di nessuno. Spero che non lo prenda come uno sgarbo personale.
L’esimio chirurgo T,
invece, si collega direttamente con il paziente da un’altra stanza per visitarlo
dimostrando insospettabili doti paragnostiche oltre quelle, già note nell’ambiente,
di grande paraculo.
Il dottor N è sempre
molto attento ed orgoglioso della sua abbronzatura, abitudine presa facendo il
mozzo sulla barca del barone universitario al quale ha leccato oltre che il ponte della
barca anche il culo fino a diventare primario. Di dermatologia? Purtroppo no, sarebbe stato troppo semplice scontato. Primario di ortopedia e ho detto tutto.
Il dottor W non ha
ancora capito che le perizie si scrivono personalmente dopo aver visitato i
pazienti e letto la documentazione allegata agli atti e non si fanno scrivere
alla segretaria con la quale si ha una duratura relazione extramatrimoniale.
Così facendo si evita di attribuire a qualcuno, nello specifico il mio cliente, dei
polmoni di acciaio cosa della quale nessuno mai dubitato essendo un ex
atleta e trascurando, l’insignificante particolare dell’amputazione di entrambe
le gambe a causa di un incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle per
negargli l’indennità di accompagnamento.
Il mio collega ha
deciso che d’ora in poi si curerà con l’omeopatia ma non perché ci creda o perché
magari funziona ma perché il massimo che può aspettarsi, in termini di effetti
collaterali, è un attacco di dissenteria.
“Lo vuoi un caffè?” - chiede
quello.
“Mettici dentro del
lassativo ed offrilo al dottore, piuttosto.” - risponde l’altro
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martedì, giugno 07, 2022
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domenica 5 giugno 2022
Lo vuoi un caffè? 496 - Che lo sforzo sia con voi
Avevo appena cominciato
ad abituarmi alle inquietanti capacità telepatiche della Sig.ra X che le
consentono di far coincidere le sue moleste telefonate con la prima forchettata
della mia cena serale ed alle capacità medianiche del Sig. M in grado di
percepire la mia presenza e di fiondarsi alla porta dello studio ogniqualvolta mi
capita di premere il tasto dell’interruttore della luce quando a questo gruppo di mutanti si è
aggiunta l’insospettabile Sig.ra G.
Ieri Le ho inviato un messaggio
molto formale per ricordarle l’orario dell’appuntamento.
Stamane ho trovato la
sua risposta che mi ha lasciato senza parole conoscendo il suo proverbiale formalismo e la sua specchiata educazione.
Sullo schermo del mio cellulare è apparsa l’immagine del protagonista di non so quale manga giapponese che fa
ok con la mano esibendo un pollicione smisurato in rapporto alle dimensioni del
corpo in un tripudio di colori cangianti e musichette elettroniche assortite.
Sul mercato stanno commercializzando un nuovo allucinogeno.
Non si spiega altrimenti…
“Lo vuoi un caffè?” - chiede
quello.
“Mi sapresti indicare
che tipo di arma ha utilizzato quel bastardo in Texas?” - risponde l’altro
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arzach
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domenica, giugno 05, 2022
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domenica 1 maggio 2022
Lo vuoi un caffè? 495 - IN MEMORIAM
nel blu
arzach foto
I luoghi che
frequentiamo non sono vuoti e impersonali.
Sono fatti di cose e di persone e di storie, di sedie utilizzate come attaccapanni e di scrivanie lottizzate per ricavare uno spazio per scrivere, di caffè frettolosi in piedi al banco del bar nella confusione di metà mattinata tra gomitate e pacche sulle spalle, di chiacchiere e qualche pettegolezzo in attesa del proprio turno, di sostituzioni in udienza dell’ultimo minuto che durano una eternità, di scaffali ed uffici zeppi di fascicoli accatastati ovunque e di sorrisi e di facce arrabbiate…
Di tutto ciò e di tanto
altro ancora.
Ed è per questo che le
assenze degli amici si sentono di più.
“Lo vuoi un caffè?” -
Chiede quello
“Però oggi offro io e
non si discute” - risponde l’altro
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domenica, maggio 01, 2022
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lunedì 25 aprile 2022
Musica - Hanno crocifisso Giovanni - Marlene Kunz - 25 APRILE 2022
Hanno crocifisso Giovanni alla porta
come un cane bastardo
Hanno crocifisso Giovanni alla porta
come un cane bastardo
come un cane bastardo
come un cane bastardo
In posizione verticale
è la vita, l'albero
il pagliaio, la casa
In posizione verticale
e la vita, l'albero
il pagliaio, la casa
La morte è vicina alla terra
quanto e più del grano che marcisce
La morte è vicina alla terra
quanto e più del grano che marcisce
In posizione verticale
e la vita, l'albero
il pagliaio, la casa
In posizione verticale
e la vita, l'albero
il pagliaio, la casa
Hanno crocifisso Giovanni alla porta
Marlene Kunz
Materiale Resistente - 1995
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arzach
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lunedì, aprile 25, 2022
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giovedì 21 aprile 2022
Lo vuoi un caffè? 494# - STILL LIFE
È
un fatto inequivocabile che oggi, soprattutto dopo gli ultimi anni di smart
working e contatti a distanza, siamo tutti alla mercé di quella entità misteriosa
dalla quale dipendono la nostra vita quotidiana e il nostro lavoro: la
connessione.
Come
faremmo a pagare il contributo unificato se non ci fosse una app che ci permette
di trasferire il denaro dal nostro (sofferente) conto corrente a quello (voracissimo)
del Ministero della Giustizia? Come faremmo a consultare i registri della
cancelleria per controllare le peripezie delle nostre pratiche senza il nostro nuovo
(strapagato) applicativo dedicato? Come faremmo a contattare il nostro collega
dall’altro capo del mondo per (tentare di) definire una causa che non vale il
costo della telefonata per poi litigare con il cliente per il rimborso delle
spese?
E
questo per non parlare della nostra vita “civile”…
Siamo dipendenti totalmente dalla connessione anche
per il nostro tempo libero, per il nostro divertimento, per la gestione della
nostra vita quotidiana…
Ed
è per questo ci sentiamo persi quando la mattina arrivati in studio accendiamo
il computer per scoprire che qualcosa non va nella nostra connessione.
Immediatamente,
trattenendo a stento il panico che si impossessa di noi e riorganizzando mentalmente
l’intera giornata, contattiamo senza alcun indugio quell’altra entità misteriosa
che risponde al nome di “servizio clienti” alla quale ci rivolgiamo, oramai
divorati dall’ansia, per risolvere al più presto il problema altrimenti siamo
fuori dal mondo, isolati dal resto della civiltà umana, dei reietti…
Il
mitico “servizio clienti” si manifesta con i suoi tempi dilatati dopo averci
sottoposti a varie prove iniziatiche tra le quali la prova di resistenza
dell’attesa in linea per poi giungere a confrontarsi in un surreale corpo a
corpo con la voce sintetica ed incorporea dell’assistente digitale che
ovviamente non capisce una beata m… mettendoti in attesa, prova che segue quella
di decrittazione del menu ad albero nel tentativo di trovare la strada per
venir fuori dal labirinto delle opzioni e delle offerte proposte e poter,
finalmente, parlare con l’operatrice (si spera) umana, annoiata e sottopagata
che, previa minaccia (vagamente intimidatoria) di registrazione della
telefonata per non meglio precisati fini, ascolta le vostre suppliche e, dopo
essersi consultata, con il “tecnico” , che sarà qualcosa tipo l’oracolo per i greci,
in un linguaggio esoterico sentenzia una risposta tipo: “Proviamo a
prendere uno stuzzicadenti, infilarlo nel foro, quello minuscolo che troverà
nella parte posteriore dell’apparecchio e proviamo a resettare tutto. Dovrebbe
funzionare”
A questo punto provo a immaginare il primo uomo in viaggio verso Marte a bordo di una sofisticatissima navicella spaziale che si trova a dover affrontare un imprevisto.
Lo immagino chiamare Houston a milioni di miglia di distanza per sentirsi rispondere: “Prendi uno stuzzicadenti…” e vedo la sua faccia terrorizzata
mentre sospeso nel vuoto, a metà strada dalla meta e senza possibilità di
rientrare alla base, realizzare che è finita.
Come me ora che dovrò ricevere la signora X e dirle che non sono riuscito ad
inviare al collega la sua documentazione perché la connessione non andava.
“Lo
vuoi un caffè ? ” - chiede quello.
“Mi
ci vuole proprio. Stamattina non sono connesso” - risponde l’altro
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arzach
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giovedì, aprile 21, 2022
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venerdì 18 marzo 2022
Lo vuoi un caffè? #493 - Supercalifragilistichespiralidoso
Si
dice nell’era del pensiero unico dominante che l’informatica ci aiuterà ad
essere sempre più efficienti nel lavoro e ad aumentare la produttività risparmiando tempo e fatica.
Non
è vero!
L’altro
giorno ho richiesto al signor X di inviarmi con una certa sollecitudine alcuni
documenti dei quali avevo urgente bisogno.
Il
tipo mi ha risposto, sollecito: “Non si preoccupi avvocato. Mi dia solo
l’indirizzo”.
Poiché
ero per strada ho risposto di prendere carta e penna e di segnare l’indirizzo che ho provveduto a dettare facendo lo spelling: “l’indirizzo è questo: nome,
cognome tutto scritto in caratteri minuscoli senza interruzioni chiocciola
libero.it.”
Qualche
giorno dopo non avendo ancora ricevuto nulla ho contattato il tipo chiedendogli
se ci fossero stati problemi.
“Ho
già spedito tutto il giorno stesso all’indirizzo che mi ha dato” - risponde lui.
“Ma
io non ho ricevuto nulla … Magari ha solo sbagliato a digitare l’indirizzo
correttamente” -azzardo.
“È
probabile… Lei avvocato ha un indirizzo lunghissimo” -risponde lui con un tono
di rimprovero a malapena celato nella voce.
“Come un indirizzo lunghissimo?”- Mi stupisco, il mio indirizzo e-mail si è sempre composto di nome cognome e il gestore.
Poi, all'improvviso, un'illuminazione :“Ma che indirizzo ha
scritto. Me lo può rileggere per favore.”
“Avvocato
l’indirizzo al quale le ho inviato documenti è questo" - legge tutto d'un fiato: "nomecognometuttoscrittoincaratteriminuscolisenzainterruzionichiocciolalibero.it”
.
“ha visto quanto è lungo avvocato?”- mi fa notare lui un po’ piccato mentre nella mia
testa rimbalza come una pallina da ping-pong impazzita la solita eterna domanda
che mi faccio in queste occasioni: Perché tutti a me?, Perché tutti a me ?…
“Lo
vuoi un caffè?” - chiede quello.
“Meglio
un bazooka” - risponde l’altro
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arzach
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venerdì, marzo 18, 2022
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lunedì 14 febbraio 2022
Lo vuoi un caffè? 492 - San Valentino
Lei,
ex ragazza prodigio alle superiori, vincitrice giovanissima del concorso in
magistratura nei primi anni 90 quando la figura del magistrato era all’apice
della credibilità per via dell’inchiesta di “Mani Pulite ”; poi tanti anni trascorsi
in terra di mafia e di camorra, sposata con il lavoro e divorziata dal marito…
È
rientrata a casa dopo tanto tempo ed è stata assegnata ad uno sperduto ufficio a
sopportare una delle cancelliere più antipatiche di tutti i tempi.
Tutto ciò l’ha portata a chiudersi sempre più in se stessa e a rendersi universalmente antipatica all’intero orbe terracqueo, complice la presenza ostile quella spacca coglioni della cancelliera di cui sopra che non perde occasione per parlarne male alle spalle e per fare le pulci al suo operato.
Lei ha reagito stabilendo delle
tempistiche rigidissime per la trattazione delle cause a ruolo dedicando a
ciascuna di esse non più di cinque minuti di tempo ed obbligando tutti ad attendere pazientemente il proprio turno lontano dalla sua cattedra.
Lui, seconda generazione di avvocati, figlio
d’arte, parlantina sciolta e battuta pronta, allegro, coinvolgente, un “casinista”
con il quale è sempre stato piacevole avere a che fare. Adesso nel suo elegante
completo tre pezzi di colore pastello, leggermente e, sospettosamente,
abbronzato nonostante si sia ancora in inverno, gestisce con sorprendente
efficienza, alla faccia di chi lo conosce solo superficialmente, l’avviato studio che ha
ereditato dal padre.
Da
oramai oltre mezz’ora sono lì sulla cattedra che si parlano e si sorridono e
ridacchiano, fottendosene dei mugugni degli indispettiti colleghi presenti.
Lei
ha, nuovamente, gli occhi luminosi di un tempo mentre lui è particolarmente
sorridente ed affabile.
La
cancelliera, quella grande rompicoglioni lasciatemelo dire, assiste a questa
metamorfosi del giudice a bocca aperta senza riuscire a darsi una spiegazione.
La
sofisticata collega che mi siede accanto nel banco in attesa del proprio turno,
invece, sbuffa come una vaporiera e si lamenta sottovoce del tempo che il
giudice sta dedicando al collega, ovviamente sottraendolo a lei che ha tante
cose da fare.
Come si fa a spiegarle che saranno almeno trent’anni che quei due non si incontravano? E che forse hanno parecchio da dirsi?
L’ultima volta che ricordo di averli visti insieme ballavano un lento durante un ballo organizzato durante il periodo del carnevale al tempo del liceo.
Lui
era vestito da Paperino mentre lei, innamoratissima come si può essere soltanto
a quell’età, vestita da principessa delle favole gli si aggrappava con le
braccia al collo mangiandoselo con gli occhi.
Che
tempi, che tempi…
Che ne vuoi sapere tu, sofisticata collega dai capelli tinti e dal trucco pesante che a stento maschera la tua acidità?
“Lo
vuoi un caffè?” - chiede quello.
“Passami
un cioccolatino, ho bisogno di affetto” - risponde l’altra con sguardo sognante
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arzach
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lunedì, febbraio 14, 2022
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domenica 30 gennaio 2022
Lo vuoi un caffè? #491 - TELEVISION STILE
Il signor X siede dall’altro
lato della scrivania e con la sua buffa espressione di indignazione dipinta sul
volto mi racconta le vicissitudini che lo hanno condotto al mio studio alla
ricerca di consiglio e di aiuto.
Mentre parla devo fare
uno sforzo disumano per contenere l’ilarità che mi causa il suo modo di
raccontare.
Ogni frase del racconto
delle sue traversie è punteggiato da grappoli di “inesorabilmente” “puntualmente”,
“incredibilmente”, “appassionatamente”, “sensibilmente”, “inevitabilmente”, “obbligatoriamente”
usati a casaccio che lo rendono un irresistibile monologo alla maniera di Cetto
Laqualunque.
“Lo vuoi un caffè?” - chiede
quello.
“Non dovrei, quantunquemente…”
- risponde l’altro.
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domenica, gennaio 30, 2022
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sabato 29 gennaio 2022
Lo vuoi un caffè? #490 - Intelligenza (molto) artificiale
aeroporto Charles de Gaulle - Parigi
2009 foto di arzach
Ieri sera ho notificato
telematicamente alcuni atti giudiziari.
Questa mattina sono
andato a controllare se tutto fosse andato bene e se i destinatari li avessero
ricevuti.
Sullo schermo mi è
apparso un messaggio che mi invitava ad acquistare una pubblicazione per
approfondire la mia conoscenza delle notifiche telematiche.
Stanno cercando di dirmi educatamente che ho fatto qualche cazzata?
“Vuoi un caffè?” - chiede
quello.
“aspirina piuttosto”
- risponde l’altro.
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sabato, gennaio 29, 2022
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