martedì 13 febbraio 2024

Lo vuoi un caffè? #501 - PARENTI SERPENTI


Agli inizi della professione quando si era ancora giovani e di belle speranze, alcuni clienti venivano in studio pretendendo di modificare la procedura processuale e di azzerare i tempi di un giudizio sulla base di quanto avevano appreso da misteriosi, ma ben informati, "cugini", che, indipendentemente dalla loro reale esistenza o meno, pontificavano come conigli su ogni argomento dello scibile umano sul quale riuscivano a mettere bocca infilando nella testa dei loro "parenti" alcune delle teorie e delle tesi più fantasiose e creative mai sentite nel corso dell'intera storia dell'umanità.

"Me lo ha detto mio cugino" era la frase, accompagnata da un sorrisetto soddisfatto e furbo, che certificava la bontà di quanto sostenuto con convinzione granitica, sicuramente degna di miglior causa.

Solo allora cominciava la, lunga, fase di disintossicazione del poveretto dalle corbellerie del "cugino"; fase che comportava in alcuni casi, mi correggo in numerosi casi, anche il ricorso da parte del legale alla minaccia del pagamento da parte del cliente anche nell'area fino a quel momento ispirata oltre che del tempo fatto perdere all'ascoltatore e, nei casi estremi, anche alla minaccia fisica con contorno di urla e di gesti plateali e teatrali ad indicare la porta dello studio, per affrontare, finalmente, "quando ormai calavano le prime ombre della sera" come avrebbe detto qualcuno, e più di una volta quando erano calate anche le seconde, il problema per il quale erano venuti in studio.

Dopo oltre vent'anni di professione alcuni clienti almeno, continuano ad arrivare in studio trafelati ed eccitati e a pretendere, ancora una volta, di conoscere il sistema per piegare la procedura processuale alle loro personali esigenze di celerità spiegando al loro interlocutore, oramai non più di primo pelo, con grande dovizia di particolari come fare sulla base di quanto frammentariamente appreso su Internet che ha sostituito i "cugini" quale istigatore di teorie strampalate e di disinformazione generalizzata su argomenti spesso anche molto delicati sui quali si è chiamati ad intervenire e ad agire.

L'unica soddisfazione e che anche la fase di disintossicazione del cliente è diventata smart, non necessitando più di lunghe ed interminabili spiegazioni. 

Solitamente è sufficiente chiedere a questi agguerriti millennians del diritto perché dovrebbero pagare un legale se non ne hanno bisogno? 

Vi potrà sembrare strano ma funziona.


"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello.

"E un po' che non prendo uno. Andiamo" - risponde l'altro sorridendo



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