Tornare al lavoro in Tribunale è anche peggio.
N. il posteggiatore abusivo è rilassato e un pò abbronzato e mi saluta come un vecchio amico e, sorridente come non lo vedevo da tempo, mi chiede come sono andate le ferie.
La cancelliera T. è una bella persona.
E’ il suo primo giorno di lavoro e, pensando a quello che la aspetta, già immagina le prossime ferie.
Al bar del Tribunale i tre tipi dietro al banco, abbronzati e rilassati, servono il caffè con un accenno di sorriso sulle labbra.
Compreso l’uomo con i capelli bianchi e lo spirito di folle capace di rispondere nel mezzo della bolgia ad un collega che gli chiedeva un goccio d’acqua: “E c’ t’na fa?” (trad. “E che te ne devi fare?”) rischiando la rissa.
Oppure capace di guardare fisso negli occhi DT che essendo leggermente sovappeso e per questo a dieta gli chiedeva un succo di frutta e rispondergli: “Succo di frutta, succo di frutta E ci t ‘na fa? Po’ turn a cast e t’mag la parmigan” (trad. Succo di frutta succo di frutta E che te ne fai? Poi torni a casa e vai a mangiare una parmigiana”.)
Certo negli uffici ci sono ancora molti assenti, molti impiegati sono ancora in ferie.
Anche il tipo alla cassa non è ancora rientrato dalle ferie
“Lo vuoi un caffè?” – chiede quello
“Il primo di una lunga serie” – risponde l’altro.
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