sabato 27 aprile 2019

Lo vuoi un caffè? # 445 - La bella e le bestie



La collega A avanza nel corridoio del Tribunale ancheggiando, seguita dagli sguardi ipnotizzati  e un tantino allupati , dei numerosi colleghi maschi presenti.
In effetti A è uno spettacolo a vedersi - alta, magra , bruna, occhi neri - e il fatto che si stia dirigendo verso di noi non fa che aumentare a dismisura il nostro amor proprio di maschietti, ancor chè un po bietoloni.
"Ciao ragazzi come state ? " trilla con la sua vocina facendo sbandare un collega di passaggio e disegnando sulle facce mia e di N un sorriso a 82 denti; C ,invece,  rimane stranamente indifferente allo spettacolo e continua a fumare la sigaretta nel vano del balcone.
Io e N , gonfi come la rana della favola , ci pavoneggiamo nella compagnia di A ,suscitando più di un colpo apoplettico nei maschietti presenti a causa della nostra, fin troppo esibita, famigliarità con lo splendore semovente di A.
In particolare noto che ad un collega seduto sulla panca a redigere il verbale quasi viene via la mascella per la meraviglia.
All'improvviso C, riemerge dal suo silenzio,e si rivolge ad A indicando il foulard che ha  intorno al collo aggiungendo un gesto inequivocabile con la mano.
"Non ti piace?" - chiede lei sgranando gli occhioni e infilzando C con uno sguardo ammaliatore che avrebbe ucciso uno con il cuore debole.
C non si scompone e ricambiando serissimo lo sguardo le dice perentorio:"Toglilo! Non si vede niente.  Ne scollatura ne tette".
Un silenzio tombale cala sul nostro gruppo .
A inspira profondamente visibilmente contrariata e guardandoci tutti in viso ci gratifica con un :" Siete proprio delle bestie!" e si allontana, sempre ancheggiando, verso l'aula di udienza seguita dallo sguardo di un paio di colleghi che per questa loro distrazione rischiano di investire il Giudice H di passaggio in quel momento.
Io ed N ci guardiamo in faccia . C continua a fumare come se niente fosse.
N alla fine esprime  quello che è anche il mio dubbio:"Perchè SIETE? " in fin dei conti noi non abbiamo detto nulla.

"Lo vuoi un caffè?" - chiede quello.
"Lo vogliamo, lo vogliamo" - risponde l'altro usando il plurale maiestatis

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