Dopo
tre giorni di corpo a corpo con il computer nei quali ho bestemmiato in sette
lingue - aramaico compreso - come un carrettiere turco inseguito da un TIR
lanciato a tutta velocità e guidato da uno scaricatore di porto ubriaco; dopo
aver terremotato Paradiso, Purgatorio e Inferno a colpi di madonne nucleari e martirizzato
per l’ennesima volta tutti i santi del calendario compresi quelli che l’avevano
scampata al primo giro; dopo aver decimato con raffiche di maledizioni ed anatemi
a grappolo buona parte degli angeli del cielo finalmente sono riuscito a depositare
un mio atto in scadenza utilizzando l’apposito software installato sul mio
computer.
Adesso
sono in ansiosa attesa di sapere se tutto è andato bene oppure se devo prendere
in considerazione l’idea di iscrivermi al Politecnico per conseguire una
seconda laurea in ingegneria informatica da affiancare a quella in
giurisprudenza per poter continuare a svolgere serenamente il mio lavoro.
“Lo
vuoi un caffè?” - chiede quello
“
01001100 101000100000010110 ” - risponde l’altro.
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