Non
riesco più a ritrovare un documento che è uno dal quale sia possibile ricavare la,
per me indispensabile, data di nascita della signora X.
La
fotocopia del documento di identità in mio possesso è talmente sbiadita che non
riesco a leggere nulla.
Dopo
qualche titubanza - non si sa mai come potrebbero reagire delle signore
attempate ad una richiesta così delicata come la data di nascita - mi sono
risolto a chiamarla e le ho chiesto il più gentilmente possibile di farmi
pervenire in studio una copia del suo documento per consentirmi di completare il
suo atto.
La
signora X mi ha ascoltato in silenzio e poi con la sua vocina flebile e gentile
mi ha risposto: “Non si preoccupi avvocato le invio una foto con il cellulare”
suscitando in me non pochi dubbi e qualche ilarità sulla sua capacità di
padroneggiare la tecnologia alla base dei programmi di messaggistica istantanea.
Qualche
minuto dopo mi è arrivato sul telefonino un suo messaggio.
L’ho
aperto pensando già a cosa dire quando avrei dovuto richiamarla per farmi
inviare nuovamente i dati richiesti.
Invece…
A
bocca aperta mi sono ritrovato guardare una foto realizzata con una scansione
cinematografica, illuminata su un set fotografico sullo sfondo di un centrino
all’uncinetto in tinta con il colore del documento il tutto accompagnato da un messaggio
premuroso: “Avvocato le basta questo? Se vuole posso provare a rifarla”.
Devo
ammettere che ho accusato il colpo.
D’ora
in poi prometto di non sottovalutare più le mie inossidabili, indistruttibili e
tecnologiche ragazze degli anni 30.
“Lo
vuoi un caffè?” - chiede quello
“Gradisce
anche dei pasticcini?” - risponde l’altro
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