giovedì 20 giugno 2019

Lo vuoi vuoi un caffè? 450 - Smoke on the water



La collega - una bella ragazza alta, capelli lunghi neri, occhi in tinta e tacchi assassini - ferma al centro dell'aula, si guarda intorno.
Ritta sui tacchi, stringe a sé il fascicolo della sua udienza, e scruta nervosamente i presenti, quasi volesse chiedere loro qualcosa senza averne il coraggio.
La vedo mordicchiarsi le unghie mentre continua a guardarsi intorno sempre più agitata.
Ad un certo punto guarda nella mia direzione - sono seduto ad uno dei banchi a scrivere il mio verbale d'udienza.
Alla mia destra, appollaiato su un lato del tavolo, un collega, un po' in sovrappeso che non ho mai visto prima, con una faccia che lo fa somigliare ad un personaggio dei cartoni animati.
La tipa lo fissa e, sospinta da un improvviso coraggio, gli si avvicina sfoderando il suo miglior sorriso.
"Hai una sigaretta?" - chiede al tipo svelando il motivo del suo nervosismo.
Si tratta di un tipico caso di tabagista in crisi di astinenza da nicotina.
Il collega, la guarda con la sua faccia sorniona, che deve essere la sua espressione naturale, e le sorride tastandosi la giacca.
"No, mi dispiace" - lo sento rispondere mentre sulla faccia della collega si dipinge una espressione di delusione che le gela sul viso il sorriso facendolo diventare una specie di smorfia.
"Però ho un sigaro. Lo vuoi?" - le chiede lui, sorridendole con la sua faccia da gatto che guarda con interesse il topo, prima di mangiarlo.
La collega, sgrana gli occhi, si irrigidisce.
Freme come se l'avesse insultata.
Avvampa in viso.
Si gira sui tacchi e si allontana senza salutare.
Il tipo, con un'espressione mortificata sul viso: "Ma cosa ha capito questa? A che sigaro ha pensato mi riferissi? Mi ha equivocato. Davvero volevo offrirle questo” dice mostrandomi uno spiegazzato pacco di toscani.

"Lo vuoi un caffè?"- chiede quello.
"Fumante"- risponde l'altro


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