nel blu
arzach foto
I luoghi che
frequentiamo non sono vuoti e impersonali.
Sono fatti di cose e di persone e di storie, di sedie utilizzate come attaccapanni e di scrivanie lottizzate per ricavare uno spazio per scrivere, di caffè frettolosi in piedi al banco del bar nella confusione di metà mattinata tra gomitate e pacche sulle spalle, di chiacchiere e qualche pettegolezzo in attesa del proprio turno, di sostituzioni in udienza dell’ultimo minuto che durano una eternità, di scaffali ed uffici zeppi di fascicoli accatastati ovunque e di sorrisi e di facce arrabbiate…
Di tutto ciò e di tanto
altro ancora.
Ed è per questo che le
assenze degli amici si sentono di più.
“Lo vuoi un caffè?” -
Chiede quello
“Però oggi offro io e
non si discute” - risponde l’altro
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