Ho appena messo fine ad una irritante conversazione con il dottor X, c.t.u. (purtroppo) in una delle mie cause, il quale infastidito dalle mie richieste di chiarimenti su alcuni punti del suo lacunoso elaborato peritale ha cercato di svicolare cercando di darmi una non richiesta oltre che piuttosto fantasiosa lezione di medicina legale. Adesso che mi sono calmato lo immagino andarsene in giro per i vari sali e tabacchi della città ad acquistare tagliandi e biglietti di ogni tipo di lotteria esistente sulla faccia della terra per soddisfare la sua ludopatia e sputtanarsi oltre al patrimonio anche quel poco che gli resta della sua reputazione.
Il dottor M ha preso così sul serio le disposizioni anti-covid al punto di calendarizzare le visite dei
pazienti con un intervallo di 15 minuti l’una dall’altra compreso il tempo
necessario per provvedere a disinfettare il suo studio. Era dai tempi della
Ferrari campione del mondo di Formula 1 che non vedevo simili tempi al pit stop.
Il dottor T è
universalmente noto essere uno che lavora sulla quantità e non sulla quantità.
Recentemente ha redatto le perizie senza neppure preoccuparsi di leggere la
documentazione prodotta dai miei clienti, uno dei quali nel frattempo, stanco di aspettare la prossima udienza per avere i necessari chiarimenti, ha
pensato bene di passare a miglior vita malgrado l’esimio luminare della scienza medica lo abbia ritenuto nei suoi scritti presente a se stesso ed in grado di deambulare e
vivere senza l’aiuto di nessuno. Spero che non lo prenda come uno sgarbo personale.
L’esimio chirurgo T,
invece, si collega direttamente con il paziente da un’altra stanza per visitarlo
dimostrando insospettabili doti paragnostiche oltre quelle, già note nell’ambiente,
di grande paraculo.
Il dottor N è sempre
molto attento ed orgoglioso della sua abbronzatura, abitudine presa facendo il
mozzo sulla barca del barone universitario al quale ha leccato oltre che il ponte della
barca anche il culo fino a diventare primario. Di dermatologia? Purtroppo no, sarebbe stato troppo semplice scontato. Primario di ortopedia e ho detto tutto.
Il dottor W non ha
ancora capito che le perizie si scrivono personalmente dopo aver visitato i
pazienti e letto la documentazione allegata agli atti e non si fanno scrivere
alla segretaria con la quale si ha una duratura relazione extramatrimoniale.
Così facendo si evita di attribuire a qualcuno, nello specifico il mio cliente, dei
polmoni di acciaio cosa della quale nessuno mai dubitato essendo un ex
atleta e trascurando, l’insignificante particolare dell’amputazione di entrambe
le gambe a causa di un incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle per
negargli l’indennità di accompagnamento.
Il mio collega ha
deciso che d’ora in poi si curerà con l’omeopatia ma non perché ci creda o perché
magari funziona ma perché il massimo che può aspettarsi, in termini di effetti
collaterali, è un attacco di dissenteria.
“Lo vuoi un caffè?” - chiede
quello.
“Mettici dentro del
lassativo ed offrilo al dottore, piuttosto.” - risponde l’altro
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